Barcellona - Napoli: modelli urbani a confronto
Barcellona - Napoli: modelli urbani a confronto
Giovedì 20 ottobre Carles Carreras Verdaguer dell’Università di Barcellona è stato ospite dell'Orientale per una conferenza sui modelli urbani occidentali: il caso di Barcellona e il raffronto con Napoli
L’incontro si è svolto nella sede di Palazzo del Mediterraneo ed è stato introdotto dal professore Augusto Guarino, preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Orientale. Carles Carreras Verdaguer, iniziatore della scuola di geografia urbana della Universitat de Barcelona e studioso dei fenomeni di trasformazione urbana, ha dato inizio ai lavori con una lunga panoramica sui principali modelli urbani occidentali, susseguitisi nell’arco della storia. Già autore di un importante studio sul rapporto tra produzione letteraria e territorio, il geografo catalano ci parla di come A Tale of Two Cities di Dickens si sia imposto come modello letterario per tutti coloro che studiano le città. Dickens, afferma Carreras, è stato uno dei primi autori ad analizzare i cambiamenti economici e sociali all'interno della società, allo stesso modo di Marx ma in forma letteraria. Nel XIX secolo, prosegue Carreras, i due modelli europei principali erano Londra e Parigi, due città profondamente diverse. Parigi in particolare, sviluppatasi sulla vecchia città medievale, si affermò come primo modello urbano ad alta densità di popolazione, il cui clima mediterraneo permise ai cittadini di trascorrere gran parte della loro vita per strada. La capitale francese fu per lungo tempo punto di riferimento culturale e politico internazionale, madre del lessico rivoluzionario moderno, delle lotte di classe e degli scontri di piazza. Successivamente, l’attenzione si spostò in America, dove tra i primi centri troviamo Chicago, che si affermò come modello urbano ed economico grazie alla sua famosa scuola di sociologia, che rivide nella città dell’Illinois le teorie economiche di Engels. A Chicago la popolazione era distribuita nei vari quartieri in base alle classi sociali d’appartenenza, c’erano quartieri per ricchi, quartieri per poveri e zone in cui risiedeva la classe media. Chicago fu inoltre la prima città a svilupparsi in verticale, grazie alla progettazione dei primi grattacieli. Un altro modello urbano americano fu Los Angeles, che rivoluzionò completamente la concezione dello spazio, in favore dei mezzi di trasporto individuali come l’automobile. Il professor Carreras Verdaguer conclude parlando del caso Barcellona, città che per lui non costituisce un modello urbano, e che descrive mettendola a paragone con Napoli — realtà storica molto diversa dalla capitale catalana — di cui analizza la geografia urbana, evidenziandone luci e ombre.
Davide Aliberti
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