Cittadinanze postcoloniali
Cittadinanze postcoloniali
La tesi provocatoria dell'ultima pubblicazione di Miguel Mellino, docente presso il nostro Ateneo di "Studi postcoloniali", dal titolo Cittadinanze postcoloniali (Carocci editore) è che colonialismo e razzismo, in forme più subdole di un tempo e dunque meno riconoscibili, continuino a plasmare tuttora la società occidentale in molti dei suoi aspetti. Un mondo realmente post-coloniale ancora non c’è, “e data la dipendenza storica e strutturale del capitalismo dal colonialismo (e dal razzismo), un mondo realmente post-coloniale non può che essere un mondo organizzato da rapporti non capitalistici. (…). Il discorso della razza sta al razzismo come la forma-valore sta al capitalismo: in entrambi i casi l’uno è condizione dell’altro”. E se anche oggi il razzismo si è sbarazzato di teorie biologiche solo perché oggi sarebbero difficilmente sostenibili, non bisogna abbassare la guardia, perché come diceva Malcolm X, “il razzismo è come una Cadillac, ne esce una nuova ogni anno. E anche se il modello del 1960 non può essere come quello del 1920, si tratta pur sempre di Cadillac”. Il razzismo insomma è un fenomeno che si rimodella costantemente, come un virus che, una volta scoperto gli anticorpi che lo combattono, cambia forma e caratteristiche.