Web Knowledge e indici d’impatto

 

Web Knowledge e indici d’impatto

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La professoressa María Jesús Zamora Calvo è stata ospite dell’Orientale per una lezione sulle nuove tecnologie per la ricerca e i metodi di valutazione per gli articoli scientifici

 

 

Mercoledì 15 febbraio, presso la sede di palazzo Giusso, la docente dell’Universidad Antónoma de Madrid ha tenuto una lezione sulle nuove tecnologie utili alla ricerca. L’incontro, organizzato dal dottorato in Culture dei Paesi di Lingue Iberiche e Iberoamericane, ha fatto luce su alcuni aspetti molto importanti ma ancora poco conosciuti, relativi alle pubblicazioni scientifiche, alla loro fruizione e ai sistemi di valutazione in uso. La docente dell’ateneo madrileno ha iniziato con l’illustrare alcuni tra i concetti chiave relativi alla ricerca e alle nuove tecnologie, primo fra tutti l’indice d’impatto. L’indice d’impatto è un elemento fondamentale per la valutazione di riviste scientifiche appartenenti allo stesso settore. L’istituto incaricato di calcolare quest’indice è l’ISI (Institute for Scientific Information).
Per calcolare, ad esempio, l’indice d’impatto per l’anno 2011 di una determinata rivista, si conta il numero di volte in cui gli articoli pubblicati nel biennio 2009/2010 sulla suddetta rivista vengono citati in altre pubblicazioni durante l’anno 2010. La cifra ottenuta, viene divisa per il numero totale degli articoli pubblicati nel biennio 2009/2010. Lo strumento per consultare gli indici d’impatto delle riviste è il JCR (Journal Citation Reports), del quale esistono due versioni: JCR Science Edition, dedicato alle riviste del settore scientifico, e JCR Social Sciences Edition, per quelle relative alle scienze sociali. Oltre a quello dell’ISI, esistono molti altri database utili alla valutazione delle riviste nazionali e internazionali. È importante, per docenti e ricercatori, comprendere i benefici che queste banche dati possono apportare alla ricerca e imparare ad utilizzarle al meglio. È fondamentale cercare di pubblicare su riviste con un indice d’impatto alto, e sfruttare i vantaggi offerti dalla Rete per acquisire maggiore visibilità e diffondere più rapidamente i risultati delle proprie ricerche. Un’attenzione particolare nel corso della lezione è stata data all’uso di licenze creative commons e alla diffusione libera dei contenuti in Rete, in modo da agevolare gli studiosi e dare libero accesso alla cultura. La lezione della professoressa Zamora Calvo si è rivelata particolarmente utile sia per coloro i quali si stanno affacciando ora al mondo della ricerca, che per quelli già da tempo nel settore e che oggi si trovano costretti ad adeguarsi alla rapida modernizzazione di un mondo che per troppi anni è rimasto chiuso in se stesso.

Davide Aliberti