Democrazia, crisi e berlusconismo, i “Tre pezzi facili sull'Italia” di Michele Salvati

 

Democrazia, crisi e berlusconismo, i “Tre pezzi facili sull'Italia” di Michele Salvati

Copertina del testo di Michele Salvati

Il professore e politologo Michele Salvati ha presentato a Palazzo du Mesnil il suo ultimo volume Tre pezzi facili sull'Italia, edizioni Il Mulino, 136 pp.


Venerdì 27 gennaio è stato presentato nella sede di Palazzo di Mesnil il libro Tre pezzi facili sull'Italia del professore Michele Salvati, docente di economia politica all'Università di Milano.
L'incontro si è aperto con i saluti del Rettore dell'Università degli studi di Napoli L'Orientale, Lida Viganoni, che ha ringraziato i partecipanti e coloro che sono stati invitati alla presentazione: Biagio De Giovanni (già a sua volta rettore all'Orientale negli anni scorsi), Maurizio Franzini, Umberto Ranieri e il direttore del Corriere del Mezzogiorno Marco De Marco.
A moderare l'incontro è stato proprio il giornalista Marco De Marco, che ha subito focalizzato la sua attenzione sul titolo dell'opera di Salvati. “Tre pezzi facili”, infatti, ricorda il titolo del film Cinque pezzi facili appartenente alla tradizione dei cinematografica dei red movies, incentrato sul recupero del rapporto incrinato tra padre e figlio. Il libro si propone di cercare un momento, dice De Marco, in cui il legno della storia d'Italia ha iniziato a storcersi. Secondo l'analisi di Salvati questo momento di incrinatura coincide con gli Anni Sessanta al tramonto del boom economico, continua con l'affermazione della sinistra in politica e, per finire, giunge all'epoca concordemente chiamata berlusconismo.
La parola è poi passata al professore Maurizio Franzini che si è soffermato sul capitolo riguardante l'assetto economico. Franzini ha delicatamente contestato la tesi di Salvati sul ristagno relativo dell'economia italiana secondo cui tutte le responsabilità sono imputabili al sistema politico e alle culture politiche del trentennio '63-'93.
De Marco ha passato poi la parola al professore Biagio De Giovanni. Secondo quest'ultimo l'intento dell'autore è stato propriamente quello di realizzare un volume facile per la lettura nonostante la storia d'Italia sia stata un groviglio di anomalie. La madre di queste anomalie era stata già individuata da Sydney Sonnino nel 1900 e risiede nel fatto che un'alternanza tra le forze politiche è resa impossibile da conflitti interni mai risolti.
Infine, De Giovanni ha riconosciuto a Salvati la lungimiranza di aver predetto la necessità di un'alta tecnica per risollevare l'Italia. Tre pezzi facili sull'Italia infatti termina la sua analisi del 2011.
Infine è intervenuto Umberto Ranieri che ha parlato dell'analisi del berlusconismo realizzata da Salvati. Berlusconi, dice Ranieri, ha fallito nel realizzare riforme davvero liberali perché al contempo è riuscito a “coagulare” forze avversarie e ostili.
L'autore è poi intervenuto ringraziando i presenti. Ha replicato ai suoi colleghi fornendo spunti per nuove analisi, non mancando di dimostrare il suo piacere nel presenziare presso l'ateneo napoletano.

Claudia Di Perna

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