Lettori speciali danno voce a scrittori perseguitati
Lettori speciali danno voce a scrittori perseguitati
Incontro del Pen Club italiano all'ex asilo Maffei di Napoli. Collaborazione dell'Orientale con la Onlus a favore degli scrittori perseguitati
Il 9 febbraio 2012 all'ex asilo Maffei di Napoli si è tenuto un incontro organizzato dal Pen Club Italia in collaborazione, significativamente, con la Fondazione Forum Universale delle Culture, il Comune di Napoli, la Seconda Municipalità e l'Università L'Orientale. Nella traccia che avrebbe guidato l'incontro è riassunto il senso dello stesso: ”Voci di donne e uomini liberi leggono pagine di scrittori perseguitati”. Un incontro al quale ha assistito un pubblico numeroso, fatto di persone di ogni età, ed introdotto da Enza Silvestrini, responsabile regionale della prestigiosa Onlus, che ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell'evento.
Enza Silvestrini ha poi riassunto efficacemente la storia del Pen Club, sottolineandone il ruolo di difesa della libertà di espressione di scrittori e giornalisti perseguitati – oltre che altre figure di operatori a vario titolo coinvolte nella limitazione, talora gravissima, della libertà. Il Pen Club è nato a Londra nel 1921 ed il nome è l'acronimo di Poets, Essayists, Novelists. In particolare è stato ricordato quanto fatto dal Comitato Writers in Prison, il cui cinquantesimo anniversario è stato celebrato nel 2010 e in occasione del quale si è organizzato un convegno a Como dove sono intervenuti alcuni scrittori che hanno vissuto il carcere o l'esilio. Proprio a partire da quelle testimonianze, poi raccolte nel volume Parole di libertà, è dunque entrata nel vivo la serata napoletana. Alcuni di quei brani sono stati infatti interpretati da lettori d'eccezione tra i quali Silvio Perrella, Presidente della Fondazione Premio Napoli, Silvana Fucito, imprenditrice ben nota per la sua opposizione al racket, e Antonietta Carcatella, insegnante.
Prima delle letture, Enza Silvestrini ha presentato l'Orchestra Sanitansamble, composta da giovani del quartiere Sanità e diretta dal maestro Paolo Acunzo col coordinamento di Maurizio Baratta. Un gruppo che ha dato ottima prova di sé eseguendo brani che in qualche caso hanno suscitato emozione e richieste di replica da parte del pubblico.
Toccanti le letture. Ricordiamo tra le altre quella di un testo dell'autore palestinese Edward Said, e quelle di testi tratti dall'opera di Jumana Mustafa, Inciampo non appena cammino lentamente, che affronta il tema dell'esilio delle donne. Emozionante anche la proposta di Silvana Fucito, che ha letto un testo della scrittrice e giornalista messicana Lidia Cacho, da sempre in prima linea per i diritti delle donne del suo Paese. Infine, Massimo Andrei ha interpretato in modo molto intenso un brano da La parola Speranza di Josè Saramago: una parola che, assieme a "volontà", può essere utilizzata e compresa a buon diritto proprio da esili e profughi.
Laura Zullo