Omicidio all'Orientale

 

Omicidio all'Orientale

Il mestiere di storico si basa sull’indagine e l’analisi dei fatti, un po’ si avvicina al mestiere dello scrittore di gialli. Non stupisce quindi che Massimo Galluppi, a lungo ordinario all’Orientale di Storia delle relazioni internazionali e di Storia politica e diplomatica dell’Asia Orientale, abbia di recente pubblicato il suo primo romanzo che ruota intorno a un omicidio e alla ricerca del suo assassino. In Il cerchio dell’odio (Marsilio editore, pp. 657, euro 19.50) Galluppi porta sulla pagina ambienti napoletani molto realistici (compreso il luogo del delitto, l’Istituto superiore di studi orientali che non può non richiamare il nostro Ateneo), atmosfere di suspence molto ben congegnate e, ovviamente, periodi storici molto ben ricostruiti. Il detective, Raul Macrobi, si muove nella città dei nostri tempi con molti riferimenti all’attualità, compreso lo scandalo dei falsi invalidi, ma per risolvere il caso dovrà riaprire ferite politiche mai completamente rimarginate. Scaverà infatti nei fatti tragici degli anni di piombo, tra gruppi di estrema sinistra e di estrema destra, finendo per imbattersi in un altro delitto, commesso in quegli anni e ancora irrisolto. Un libro avvincente, scritto con stile molto accattivante, che una volta tanto non parla di camorra ma affronta tematiche di respiro nazionale e inetrnazionale.

Ugo Cundari

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