Inaugurato il "Museo Orientale Umberto Scerrato"

 

Inaugurato il "Museo Orientale Umberto Scerrato"

Lucia Caterina, Direttore del Museo Orientale "Umberto Scerrato"

13 novembre 2012 - Si è svolta a Palazzo Du Mesnil l'inaugurazione del "Museo Orientale Umberto Scerrato”. Riuniti in sala volti storici e giovani leve dell'ex Collegio dei Cinesi

 

Nella sala conferenze del Palazzo Du Mesnil, il Rettore Lida Viganoni ha innanzitutto lodato gli sforzi di quanti hanno contribuito alla realizzazione di quest'impresa, sottolineando subito il valore aggiunto di una iniziativa realizzata completamente in Ateneo. Nonostante per l'università sia un momento molto difficile, il progetto oggi inaugurato è un chiaro segno di quanto la volontà dei singoli e, ancora di più, del lavoro di gruppo, possa rappresentare per un'istituzione. Le capacità organizzative e le energie del personale dell'Ateneo, docente e non, ancora una volta gli hanno reso adeguatamente merito. 

Il Museo vuole essere anche un omaggio, come dichiarato dal Rettore, alla memoria del professore Scerrato (scomparso nel 2004) che, docente e archeologo, per primo ebbe l'idea di creare un museo didattico dove raccogliere reperti e fornire uno strumento diretto di apprendimento agli studenti. Il professore creò il Seminario di archeologia orientale e contribuì a sviluppare il settore archeologico con l'istituzione di insegnamenti in altri settori orientali, acquistando poi numerosi dei reperti che oggi sono stati finalmente esposti. 

Lida Viganoni ha presentato poi la professoressa Lucia Caterina, principale fautrice del progetto: è a lei che è stata affidata la direzione del Museo. Prima di passarle la parola, il Rettore ha tenuto però a sottolineare ancora una volta come il Museo sia frutto e testimonianza di un sinergico lavoro di squadra, ringraziando uno ad uno tutti quanti vi hanno collaborato: il personale docente, amministrativo, tecnico, nonché la Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Napoli e provincia. 

Lucia Caterina si è unita quindi ai ringraziamenti del Rettore, ricordandone l'appoggio impagabile, e ricordando poi il supporto del direttore generale Giunto, del personale di Palazzo Du Mesnil, della biblioteca Maurizio Taddei” del Dipartimento Asia, Africa, Mediterraneo dove erano custoditi i reperti. Un ringraziamento particolare è stato rivolto ad Umberto Cinque, responsabile dell'Ufficio per la Promozione ed il Marketing e storico animatore di innumerevoli iniziative realizzate in Ateneo, e a Mariano Cinque, che ha materialmente realizzato lo splendido catalogo del museo (curato da Lucia Caterina e Roberta Giunta) e la efficace piattaforma informatica. Un ringraziamento particolare è stato indirizzato a Romolo Loreto, dottore di ricerca, che si è occupato della realizzazione dei sei plastici che aiutano a collocare i reperti nel contesto storico-geografico loro proprio e Carmine Cenni, che ha reso possibile la realizzazione dei supporti. Un ringraziamento speciale, infine, è andato a Luigia Melillo e alla dottoressa Vecchi della Sovrintendenza Archeologica per i restauri.

La neo direttrice del museo, visibilmente emozionata, ha presentato brevemente la collezione e il catalogo, interamente realizzato in Ateneo, attraverso il quale è possibile consultare la totalità dei reperti raccolti nel Museo: le ceramiche islamiche acquistate dal professore Scerrato e realizzate in quelli che vengono generalmente definiti territori iranici dal IX al XIV secolo, studiate da Giovanna Vassallo; i metalli provenienti dalle medesime aree geografiche, che coprono un arco cronologico molto ampio, dal XI al XIX secolo, studiati da Roberta Giunta che ha contribuito molto alla realizzazione e organizzazione del museo e che ha analizzato anche le stele funerarie egizie risalenti al IX secolo. La parte più antica della collezione è costituita dai reperti provenienti dal Sudan, concessi gentilmente dal governo di quel Paese, dall'Eritrea e dall'Etiopia; ancora, i trentasette sigilli del Vicino Oriente che vanno dal III millennio a.C. al V secolo d.C. e una sezione indiana con sculture dal VIII-V secolo di cui si è a lungo occupato all'Orientale l'archeologo Gianni Verardi, ma anche una sezione cinese con splendidi frammenti e porcellane del XVI-XVII secolo. Lucia Caterina ha tenuto a ricordare l'appoggio fornito da tutti i colleghi, i quali hanno mostrato entusiasmo e fornito appoggio all'impresa.

Molti degli oggetti raccolti nel museo, infatti, erano già in possesso dell'Ateneo ma erano suddivisi tra le varie sedi perché usati per scopi didattici dai docenti del settore. Ed è proprio questa cifra didattica quella su cui la direttrice ha inteso realizzare il progetto del Museo, attraverso il quale sarà possibile dare agli studenti la possibilità di maneggiare e di studiare direttamente i reperti, con un laboratorio archeologico creato accanto alle quattro sale della struttura. Con la giusta dose di realismo, Lucia Caterina ha tra l'altro sottolineato che le traduzioni delle stele non sono state inserite perché in questo modo “gli studenti potranno subito mettersi al lavoro...”. In conclusione del proprio intervento, la curatrice ha ceduto la parola alla figlia del professore Scerrato, Ilaria, la quale, visibilmente commossa, dopo aver ringraziato quanti hanno contribuito a rendere concreto il sogno del padre, ha annunciato la decisione di donarne la biblioteca all'Orientale, una notizia accolta da tutti con grande soddisfazione, ulteriore testimonianza del rapporto che ha legato il professore all'Ateneo partenopeo. 

Infine, Umberto Cinque ha preso la parola per illustrare la struttura informatica che contribuisce a rendere fruibile il museo ovunque: un indice interattivo, il catalogo bilingue, diversi video dedicati ai sigilli che offrono una dimostrazione pratica del loro uso, ma anche le documentazioni delle fasi di restauro di ogni pezzo.

A questo punto, i presenti sono stati invitati a raggiungere le quattro sale del Museo situate al piano inferiore della Sala delle Conferenze. Dopo il taglio del nastro, effettuato dal Rettore affiancato da Lucia Caterina e da Ilaria Scerrato, il pubblico si è riversato nelle sale, concentrando l'attenzione sui "tesori" finalmente esposti.

Occasione speciale, e pubblico anche: si sono visti, tra i tantissimi presenti, anche Bruno D'Agostino, Giovanni Verardi, Maria Vittoria Fontana e numerosi altri volti ben noti a chi in ateneo ha trascorso gli ultimi decenni e condiviso lo spirito di compartecipazione che ha portato qui in sala, oggi, i colleghi di sempre e le forze su cui si sta confermando la straordinaria tradizione dell'Orientale di Napoli.

Luisa Mucci - Direttore: Alberto Manco, Servizio fotografico a cura di: Annacarla Tredici, Rossella Natale

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