Tesi di dottorato somale e meroitiche

 

Tesi di dottorato somale e meroitiche

Sono Jama Musse Jama (del Somaliland) e Cristina Ali Farah, somali, che mercoledì 8 giugno discuteranno la loro tesi dottorale all’Orientale, evento quanto mai raro in un Ateneo italiano. Il primo ha lavorato su «A syntactically annotated corpus of Somali literature», che non è solo un corpus elettronico, ma anche lo strumentario informatico per interrogarlo. Si tratta di una piattaforma che permette all’utente di interagire con il corpus e analizzarlo aggiungendo anche documenti nuovi. La letteratura somala finora è stata orale per lo più, con questo strumento si può preservarne meglio per il futuro. Contiene 3 milioni di parole taggate, il che lo rende il corpus più ricco esistente. Questo è diviso in due grosse parti, poesia e prosa» dice Jama Musse Jama, 48 anni, che presto rientrerà ad Hargheysa, capitale del Somaliland, per organizzare come direttore la nona edizione di un grande festival del libro, in programma dal 23 al 28 luglio. «Sarà un festival internazionale non solo del libro ma delle arti, di tutte le forme d’arte, dalla poesia alla musica al teatro. Quest’anno il tema è «Creatività e leadership». L’altra dottoranda, una nota scrittrice, ha preparato «Il teatro popolare somalo: 1940-1990» con una particolare attenzione al ruolo delle donne. «Nonostante la popolarità, il teatro somalo è infatti scarsamente studiato e documentato. Ho lavorato per molti anni come lettrice di somalo all’università di Roma Tre e tuttora lavoro per l’Archivio Somalia, quindi diciamo che il dottorato in tal senso completa la mia formazione» dice Cristina Ali Farah, autrice di due romanzi, poesie e performance teatrali, e che attualmente sta anche collaborando a un progetto di ricerca con una università americana. Nella stessa sessione verrà discussa da Gilda Ferrandino, di Ischia, una tesi sulla lingua meroitica, quella delle iscrizioni dell'antica civiltà di Meroe in Sudan. Per questa ragione è stato anche invitato il professore Claude Rilly, del «Langage, Langues et Cultures d’Afrique Noire» (LLACAN) di Parigi, che è il massimo esperto mondiale di meroitico, e che terrà una conferenza sulla decifrazione di questa lingua il giovedì 9. Della commissione esaminatrice farà parte il prof. Martin Orwin della School of Oriental and African studies di Londra, il maggiore esperto occidentale di poesia somala, il quale fra l’altro terrà una conferenza su "Translating Somali poetry" il martedì 7 alle ore 11, in aula T4 di Palazzo Corigliano. I tutor dei ragazzi sono stati i docenti Giorgio Banti, Cristina Ercolessi, Andrea Manzo.

Ugo Cundari

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