Formazione e informazione nella lotta contro la criminalità organizzata

 

Formazione e informazione nella lotta contro la criminalità organizzata

I partecipanti al Corso

A Palazzo Du Mesnil, sede del Rettorato dell'Università degli studi di Napoli “L'Orientale”, si è concluso il corso “Legalità è sviluppo. Il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata”

A Palazzo Du Mesnil si è tenuta la giornata di chiusura del corso formativo “Legalità è sviluppo. Il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata”.

Il corso, iniziato a maggio, è stato promosso dal Centro Lifelong Learning dell'Orientale e dalla società Agrorinasce in collaborazione con la Fondazione Pol.i.s., il Consorzio S.O.L.E. e l'Associazione Libera con lo scopo di formare dipendenti degli enti pubblici locali affinché possano avere le giuste competenze per la gestione e la valorizzazione dei beni confiscati alla camorra.

L'incontro è iniziato con i saluti istituzionali del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e del Rettore dell'Ateneo Lida Viganoni, la quale ha sottolineato il ruolo dell'Università in questa iniziativa: “Uno dei percorsi che noi abbiamo seguito è quello della formazione permanente – che nel caso specifico è stata organizzata qui grazie all'impegno e al lavoro del nostro Centro Lifelong Learning presieduto dalla professoressa Luigia Melillo – cioè quella formazione che si esercita lungo tutto l'arco della vita e che è stata definita la terza missione dell'università. Questo significa continuare a educare e a inserirsi nei percorsi di formazione nuovi che vanno maturando e che consentono di adeguare le proprie competenze ai cambiamenti”.

Numerosi gli ospiti, delle istituzioni e non, che hanno portato la loro testimonianza diretta alimentando così un'interessante discussione sulla lotta alla criminalità organizzata e la confisca dei suoi beni.

La Regione Campania possiede il 15% dei beni confiscati su tutto il territorio nazionale, seconda solo alla Sicilia. L'importanza di questi beni è doppia: innanzitutto hanno una valenza simbolica in quanto rappresentano il riappropriarsi da parte dello Stato di ciò che era diventato l'emblema della criminalità; inoltre dal riutilizzo del bene si può trarre profitto sia sociale che economico, si può creare ricchezza anche per chi gestisce questi beni, come nel caso del centro di accoglienza per le donne che subiscono violenza del Comune di Casal di Principe in cui è stato aperto un catering industriale dove lavorano le stesse donne accolte al centro.

Un altro esempio è il lavoro della Cooperativa Ottavia che nel Palazzo Mediceo nel Comune di Ottaviano – comprato da una società appartenuta a Raffaele Cutolo – ha aperto una fattoria sociale gestita da disabili nella quale sono coltivati, a impatto zero, prodotti tipicamente locali, alcuni dei quali erano andati persi.

Il corso ha avuto un grande successo e ha rappresentato l'inizio del lungo percorso che gli enti locali devono affrontare per combattere la criminalità organizzata. Risultato costruttivo quindi che ci si augura venga enfatizzato non solo a livello locale, ma anche e soprattutto nazionale.

In tal senso il segretario generale della Fondazione Pol.i.s., il dottore Enrico Tedesco, ha promosso uno studio scientifico per comprendere l'importanza dell'economia sociale che deriva dai beni confiscati: fiducioso in un esito più che positivo, ha chiesto alle istituzioni e all'università il sostegno per portare questa ricerca fino al Parlamento europeo a Bruxelles per dimostrare che qualificare seriamente i beni confiscati può dare una svolta decisiva all'economia del nostro territorio.

Inoltre ha invitato la nostra università a continuare il percorso formativo intrapreso. Proposta accolta con favore dalla professoressa Luigia Melillo: “Mi piacerebbe continuare con queste iniziative sul piano formativo. Noi abbiamo le Summer School a Procida che formano e sono indirizzate soprattutto ai pubblici dipendenti e continuare su questa traccia sarebbe importante. Noi come Centro Lifelong Learning la potremmo assumere come iniziativa da perseguire.

Francesca Ferrara - Direttore Alberto Manco

© RIPRODUZIONE RISERVATA