L'app culturale
L'app culturale
Tre laureati dell’Orientale – Lucia Rocco (29 anni) e Rita Quaglia (28) laureate in archeologia, Fulvio Tudisco (33) laureato in Storia – grazie all’esperienza maturata nel nostro Ateneo, hanno progettato una app per smartphone e tablet che «permetterà di unire la curiosità del turista alla conoscenza accademica». L’azienda è già nata, si chiama “Napoliadhoc”, mentre l’app partirà tra qualche mese, ma le previsioni di successo sono molto incoraggianti. Lucia Rocco è la responsabile del progetto, e sottolinea: «Quando ero indecisa a quale Università iscrivermi, scelsi l’Orientale per l’ottima Facoltà di Lettere e filosofia, e poi perché ero, e sono, convinta, che il corso di studi in archeologia è uno dei migliori in Italia. Mi sono laureata con la professoressa Irene Bragantini, con un tesi sulle pitture pompeiane. A Bragantini devo molto, mi ha sempre seguita con attenzione, è stata la mia maestra». A cosa le è servito il percorso di studi all’Orientale per intraprendere una carriera imprenditoriale? «Non ho solo appreso contenuti durante i miei anni all’Orientale, ma ho imparato un metodo di studio che poi ho, anzi insieme ai miei colleghi abbiamo, applicato alla definizione dell’azienda». L’idea che sta alla base di “Napoliadhoc” è quella di fornire ai turisti non informazioni mordi-e-fuggi, ma conoscenze più profonde, per aumentare il livello culturale offerto al visitatore. Napoli e i suoi beni saranno al centro di questa app, ma in futuro il progetto riguarderà anche altre città italiane. Insomma, come conclude Rocco, «con la cultura si mangia. Il turista che noi abbiamo in mente non deve considerare i beni archeologici come beni di cui fruire in un solo boccone, ma deve essere messo nelle condizioni di aumentare il livello di consapevolezza di luoghi, monumenti e siti archeologici che visita».
Ugo Cundari
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