Leonardo e il lessico leonardiano: se n'è discusso all'Orientale
Leonardo e il lessico leonardiano: se n'è discusso all'Orientale
Riuscito molto bene l'incontro sul lessico leonardiano dell'anatomia organizzato dall'omonimo polo di ricerca diretto all'Orientale da Rita Librandi. Presentata la prima pubblicazione in forma cartacea di un progetto che vede la collaborazione di più istituzioni e centri di ricerca e che mira alla costruzione di un glossario leonardiano comprendente i quattro ambiti di ricerca delle opere indagate: meccanica, anatomia, ottica e architettura. Non è mancato l'interesse del pubblico per una iniziativa che può avere ottimi sviluppi.
In occasione della pubblicazione del primo volume del
Glossario Leonardiano. Nomenclatura delle macchine di Madrid e Atlantico, a cura di Paola Manni e Marco Biffi (Firenze, Olschki, 2011), la Facoltà di Lingue e Letterature straniere, il
Dipartimento di Studi Letterari e Linguistici dell'Europa ed il Centro di Ricerca Interuniversitario LeItaLiE (Lessicografia dell'italoromanzo e delle lingue europee) dell'Orientale hanno organizzato un incontro per discutere il tema del lessico scientifico di Leonardo da Vinci.
Hanno aperto i lavori, presieduti da Domenico Silvestri, il Preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere Augusto Guarino, che ha espresso il proprio entusiasmo per il largo progetto in corso, il direttore del Dipartimento di studi linguistici e letterari dell'Europa Salvatore Longo, che ha illustrato a grandi linee la struttura del progetto, ed Elda Morlicchio, direttore del centro di ricerca LeItaLie che, in qualità di Prorettore con delega per la didattica, ha portato il saluto del Rettore Lidia Viganoni ed ha brillantemente chiosato con un riferimento all'importanza dell'italiano scientifico leonardiano nel panorama internazionale, in particolare alla luce della presente anglicizzazione del settore.
Con una serie di interventi che hanno toccato l'argomento da più punti di vista si è voluto rendere omaggio all'importante lavoro di Manni e Biffi. Questo, infatti, costituisce la prima pubblicazione in forma cartacea di un progetto che vede la collaborazione di più istituzioni e centri di ricerca – come riferisce Rita Librandi, direttore del polo di ricerca dell'Orientale sul lessico leonardiano dell'anatomia, la quale ha disegnato con una relazione di ampio respiro il contesto storico e linguistico in cui si muoveva Leonardo – e che mira allo spoglio lessicografico di tutti i suoi manoscritti scientifici e alla costruzione di un glossario leonardiano comprendente i quattro ambiti di ricerca delle opere indagate: meccanica, anatomia, ottica e architettura.
Romano Nanni, direttore della biblioteca leonardiana di Vinci e ideatore del progetto, mostra i progressi del lavoro comune condensati in un sito online che, oltre ai manoscritti digitalizzati, contiene anche il glossario: strumento indispensabile ad una migliore fruizione dei testi di Leonardo, spiega.
Marcello Aprile (Università del Salento) e Maurizio Torrini (Federico II - Napoli) hanno invece tracciato, da due punti di vista differenti (linguista il primo, storico della scienza il secondo), le tappe che hanno condotto al passaggio dalla scienza medievale alla scienza moderna: ad una fase caratterizzata dall'invenzione di un linguaggio scientifico “adatto” di cui Leonardo si fa promotore.
Da dove vengono sbaratrona e bigotta, e nodo e basalisco? Sono neologismi del cosiddetto homo sine litteris (come lo definisce Silvestri in apertura) oppure affondano le proprie radici nel linguaggio comune o in qualche dialetto più antico o coevo? Quanto sappiamo già sul lessico usato da Leonardo e quanto c'è ancora da scoprire?
Sono questi i temi affrontati dalle ultime due relazioni, di Carlo Vecce (L'Orientale) e Max Pfister (Università di Saarland), e poi riprese dagli autori del libro che salutano indicando la strada da intraprendere nell'immediato futuro, e che va dall'approfondimento della grafia di Leonardo all'utilizzo di un metodo comune, o comunque di confronto, per le diverse sezioni del futuro vocabolario dal momento che, concludono, molti termini, come perno e nodo, usati da Leonardo nel lessico della meccanica vengono usati anche in altri ambiti come, ad esempio, quello anatomico.
Valentina Russo
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