Questioni di identità in Asia: la “cinesità” spiegata da Franco Mazzei
Questioni di identità in Asia: la “cinesità” spiegata da Franco Mazzei
È partito il ciclo di conferenze “Questioni di identità in Asia” con un intervento di Franco Mazzei
Il 6 marzo 2013 nella Sala delle Conferenze di Palazzo Du Mesnil è partito il ciclo di conferenze “Questioni di identità in Asia” organizzato dal Dipartimento Asia Africa Mediterraneo in collaborazione con il Dottorato in Asia Orientale e Meridionale e il Centro Studi sul Buddhismo. L’apertura dell’evento è stata affidata a Franco Mazzei, professore emerito all’Orientale, che si è soffermato su numerosi aspetti relativi alle identità asiatiche: a partire da un consiglio per i giovani studenti che hanno partecipato all’evento, quello di “pensare teoreticamente” per capire davvero la realtà, Mazzei ha approfondito il tema della teorizzazione e della metodologia, non dispensandosi dal trattare l’argomento anche con riferimento alla attuale situazione politica italiana. Dopo aver ripercorso brevemente le tappe del pensiero teoretico a partire dal dopoguerra fino ai giorni nostri, Mazzei ha poi focalizzato l’attenzione sull’Oriente, proponendo innanzitutto una riflessione sul concetto di centralità: l’Europa, infatti, autoproclamandosi centro del mondo ha contribuito in maniera determinante alla cosiddetta orientalizzazione dell’Asia, nel cui nome – ricorda Mazzei – è già contenuto un riferimento all’Est. Oggi però si assiste a una veloce evoluzione degli assetti geopolitici e il “mutamento di centro”, così come lo ha definito Mazzei, è alla base di conseguenze incredibili: il potere si è evidentemente spostato verso Oriente anche e soprattutto in seguito alle trasformazioni economiche che hanno interessato in particolare il Giappone prima e la Cina poi. Quello che ne consegue è un processo inverso a quello che ha caratterizzato i secoli scorsi, ovvero una de-orientalizzazione dell’Asia. È in questa cornice che Mazzei ha introdotto il tema dell’identità cinese, un’identità che è andata configurandosi dapprima sotto forma di “cinesità nazionalistica”, poi come una cultura sempre più universalistica. Si tratta infatti di guardare alla Cina per quello che evidentemente è diventata – ha concluso Mazzei – una superpotenza globalizzata che elabora tesi identitarie universalistiche sino-centriche e che ribalta i vecchi assetti politici ed economici imposti dall’Occidente.
Francesca De Rosa - Direttore: Alberto Manco
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