Conferimento della Laurea Honoris Causa in "Filosofia" a François Mitterrand

 

Conferimento della Laurea Honoris Causa in "Filosofia" a François Mitterrand

 

Napoli, 8 luglio 1994

Conferimento della Laurea Honoris Causa al
Presidente della Repubblica francese François Mitterrand

 

L'8 luglio 1994, nel giorno di apertura del vertice del G7 a Napoli, viene conferita la Laurea Honoris Causa in “Filosofia” al Presidente francese François Mitterrand

Palazzo Corigliano – In una sala gremita, alla presenza delle più alte autorità sia accademiche sia governative – tra le quali il presidente del Senato, il vice presidente della Camera dei Deputati della Repubblica e il Ministro dell'Università e della Ricerca – il Rettore Adriano Rossi dà inizio alla cerimonia.
Dopo aver dato lettura di una lunga serie di nomi di personalità istituzionali e accademiche italiane che, impossibilitate ad essere presenti, hanno voluto comunque inviare un cordiale saluto al Presidente francese, il Rettore inizia il proprio discorso di apertura sottolineando l'importanza del momento. Pur non trattandosi, infatti, della prima Laurea Honoris Causa conferita al Presidente francese in Italia, appare significativo il contesto in cui si svolge la cerimonia.
In una città come Napoli – definita dallo stesso Rossi come “avamposto europeo e meridionale in un'Europa che sembra voler rimeditare se stessa come insieme politico, oggi felicemente sede di un incontro al vertice che vedrà le grandi potenze dell'Occidente ripensare equilibri e acquisizioni secolarmente stratificati” – e in un Ateneo come “L'Orientale”, in quella Biblioteca degli Studi Asiatici che, nelle parole del Rettore, è “sede di un sapere critico sugli incontri tra civiltà, rielaborato nei due secoli e mezzo della storia dell'Istituto” – si torna a parlare insieme della filosofia e della azione politica di una delle maggiori personalità del Novecento.

Mario Agrimi, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, prende poi la parola per illustrare le motivazioni della Laurea Honoris Causa, sottolineando lo spessore del Presidente Mitterrand, esempio emblematico di una “Europa della cultura e dei popoli”, come dimostrato dal suo itinerario sia umano sia politico rispettoso di quei “grandi valori della cultura francese ed europea che si apre al dialogo, difficile ma ineludibile, con tutto il complesso mondo contemporaneo in uno sforzo instancabile di superamento delle risorgenti e drammatiche divisioni etniche, religiose e civili”. Queste le parole del Preside, che definisce François Mitterrand come fautore di un “umanesimo civile e politico” capace di dare solidità e forza al disegno di una Europa sempre più pronta al dialogo e al confronto.
Dopo aver menzionato i secolari scambi culturali e politici tra Francia e Italia e, in particolare, tra Napoli e Parigi, Mario Agrimi ricorda un aneddoto relativo all'aprile del 1729, quando il padre missionario Matteo Ripa comunica a Montesquieu, in visita a Napoli, i motivi che lo porteranno di lì a poco a fondare il Collegio dei Cinesi. Ciò a sottolineare quanto la città, e con essa l'Orientale, abbiano contato nella promozione di un dialogo sempre più stretto tra le culture e le relative civiltà.

Il professore Biagio De Giovanni, decano della Facoltà di Scienze Politiche e deputato al Parlamento europeo, dà inizio alla Laudatio Academica sottolineando ancora una volta l'importanza dei legami tra l'Italia e la Francia: ripercorrendo alcuni momenti fondamentali della storia del Paese – a partire dalla fondazione dell'Ateneo avvenuta proprio quando, nel Settecento si strinsero ancor di più i rapporti tra la Francia e Napoli – De Giovanni ha rievocato a questo proposito la rivoluzione partenopea del 1799 ispirata ai principi della Rivoluzione Francese.
Soffermandosi sulle ragioni del conferimento, il professore De Giovanni descrive con queste parole il Presidente francese e la sua attività: “La Laurea Honoris Causa in Filosofia ad un uomo politico che ha segnato il secolo, dunque, è anzitutto un omaggio a chi ha saputo interpretare la politica nel senso della sua nobiltà, nel senso che a essa attribuivano gli antichi greci, alle origini del pensiero occidentale, quando la legarono alla vita della polis e la misero a base della ricerca del bene comune e, dunque, all'apice dell'attività umana”.

Il Presidente François Mitterrand, nella Lectio Magistralis, oltre ai numerosissimi riferimenti storici e letterari – che abbracciano l'intera storia di Napoli, sottolineandone l'importanza nel più ampio contesto storico e culturale europeo, a partire dall'antichità fino a giungere a Vico come fondatore delle scienze umane – ha concentrato poi la propria attenzione sulla necessità dell'apertura all'altro, per ribadire come l'unica strada per una serena convivenza tra i popoli sia la capacità di comprendere e di cambiare per il bene comune, contribuendo nella pace allo sviluppo dell'umanità.

In sintesi, quale migliore conclusione per ricordare un momento di tale importanza, delle parole del Presidente Giorgio Napolitano che – nel libro François Mitterrand e Cortona, storia di un'amicizia (curato da Nicola Cladarone, ed. Edimond, 2006) – descrive così la figura del Presidente francese nel giorno del conferimento: “L'8 luglio 1994, a Napoli [...] lo ritrovai ormai vicino alla scadenza del suo secondo settennato, e vicino alla morte. Era nella mia città per partecipare al vertice dei paesi maggiormente industrializzati, il G7, che si riuniva lì in quei giorni. Ma aveva accettato il riconoscimento di una così antica e prestigiosa istituzione universitaria, e si era impegnato a rispondere alla Laudatio del professor Biagio De Giovanni con una non formale allocuzione. Pronunciò quel testo con visibile fatica – il viso cereo, segnato dalla malattia e oppresso dal caldo – ma senza alcun cedimento, fino alla fine. Quando mi recai poi a salutarlo [...] era stremato, ma orgoglioso del lungo cammino percorso e teso con tutte le sue residue energie verso l'ultima meta: il completamento del secondo mandato di Presidente della Repubblica. Ebbi ancora una volta l'immagine di una formidabile determinazione, tenacia, forza di volontà.”

 

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A cura della Redazione del Web Magazine d'Ateneo - Direttore: Alberto Manco

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