Si inaugura il XVII Anno Accademico del Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica
Si inaugura il XVII Anno Accademico del Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica
L'apertura del XVII anno accademico del CIRB (Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica) diventa un’occasione per discutere dello sviluppo umano in tempo di crisi
28 febbraio 2013, Università degli studi di Napoli “L’Orientale” – Il Rettore Lida Viganoni, dopo aver sottolineato la celebrazione “del diciasettesimo anno di vita del Centro di Ricerca”, ha dato inizio all'incontro elogiando la capacità del CIRB di porre al centro del proprio operato una grande attenzione per il mondo dei giovani.
Un elemento ancor più degno di nota se si considera l'attuale momento di profonda crisi in cui versa il Paese, e non solo, e il cui centro nevralgico sembra essere proprio il futuro delle prossime generazioni.
Assieme al Rettore alcuni membri del CIRB tra cui Lorenzo Chieffi, presidente del Centro, ed Enrico Di Salvo, professore della Federico II, accompagnati da un rappresentante della Santa Sede. Al centro dell'incontro, una riflessione sullo sviluppo umano inteso in una prospettiva olistica, in quanto sviluppo totale della persona indipendentemente dai singoli risvolti della questione.
Nell'attuale contesto nazionale e globale, infatti, questo tema acquista primaria importanza soprattutto quando lo si riesce a considerare al di là degli aspetti strettamente economici e politici: uno sviluppo che sia, in sintesi, a tutto tondo.
Una simile riflessione – secondo quanto emerso nel corso dell'evento – necessita di essere affrontata da ciascuno di noi, laico o credente che sia, anche alla luce della posizione della Chiesa cattolica che nella persona di Benedetto XVI ha invitato più volte le classi dirigenti di tutti i paesi a porre l’Uomo al centro delle proprie politiche.
Dell’importanza del ruolo della Chiesa ne è convinto Enrico Di Salvo, il quale ha sottolineato l'importanza di aver invitato a questo appuntamento del CIRB un esponente della Santa Sede, Giovanni Pietro Dal Toso, segretario del Pontificium consilium “Cor unum”. Per quest'ultimo, infatti, il vero dramma dell’uomo moderno sta tutto in un inarrestabile processo di individualizzazione che è frutto di un percorso storico teso alla creazione di sistemi etico-morali che prescindano dalla figura di Dio.
Lo sviluppo umano di cui la Chiesa deve farsi portavoce, infatti, è inteso come sviluppo della persona intesa nella sua totalità: un processo di crescita che sia in grado di unire molteplici elementi che spaziano, sì, anche tra tematiche economiche e politiche dal diritto alla salute a quello all'istruzione, ma che siano capaci di toccare anche e soprattutto la dimensione spirituale della persona.
Come affermato da Monsignor Dal Toso, la riflessione sullo sviluppo dell'uomo deve tornare ad avere come perno centrale il concetto di persona e, in particolare, sottolineando l’accezione sviluppatasi in seno alla cultura giudeo-cristiana per cui l’essere umano è creato ad immagine e somiglianza di Dio, deve concepire l'Uomo come un essere capace di realizzare sé stesso soltanto se in grado di relazionarsi con i propri simili e di superare quelle forme di individualismo che oggi appaiono spesso imperanti.
Oriano Guida - Direttore: Alberto Manco