After Clay per OrientaLive

 

After Clay per OrientaLive

La rock band napoletana si racconta e spiega i motivi che l'hanno spinta a partecipare a OrientaLive, la serata musicale organizzata da studenti musicisti dell’Orientale e sponsorizzata da Live Rock Eventi

Giuseppe De Felice, cosa è cambiato dagli esordi con i Southwave fino ad arrivare al progetto After Clay?

"Il periodo dei Southwave corrisponde alla nostra 'infanzia' e 'adolescenza' come gruppo, dove sono state date alla luce le prime creazioni ed i primi esperimenti musicali in cinque anni di musica insieme. I Southwave, formati inizialmente solo da Alessio Russo, Giuseppe De Felice e Vincenzo Padovani, sono stati la spina dorsale di quello che è stato poi il progetto successivo, After Clay, elaborato insieme all’attuale cantante Marialberta Lamberti, divenuta parte integrante e fondalmentale del gruppo. Da allora è cambiato essenzialmente il modo di approcciarsi ai pezzi. Abbiamo attraversato diversi periodi come gruppo, iniziando tutto come un semplice modo per divertirci e affrontando le canzoni in maniera superficiale. Col passare del tempo e grazie all’inserimento della nostra attuale cantante abbiamo iniziato a ricercare un sound più personale, che ci caratterizzasse come band. Potrei dire che gli After Clay sono un lungo processo durato sei anni, ma reso più effettivo e tangibile dall’acquisto dell’attuale cantante, Marialberta."

Alessio Russo, perché After Clay?

"Intendiamoci, un nome è un nome. Le persone hanno bisogno di dare nomi alle cose e caricano questi di significati di qualità, di rimandi fonetici, che in qualche modo le diano un posto sullo scaffale in cui ognuno di noi cataloga e custodisce il mondo che lo circonda. Ma un nome resta pur sempre costretto nelle categorie umane. Il 'Dopo l'Argilla' è in sè invece la categoria dell'umano, o meglio, 'l’Argilla' è il primo istante in cui abbiamo aperto gli occhi sul mondo, il 'Dopo' il momento in cui abbiamo iniziato a dargli un nome. Intendiamoci, avremmo potuto dare a tutto questo il nome Alessio, Enzo, Marialberta, Peppe, noi, voi, loro (un più aulico essi!), e non sarebbe cambiato nulla, ci staremmo riferendo esattamente allo stesso essere. Dunque l'intento degli After Clay, in un volo pindarico di presunzione, sarebbe quello di raccontare con la musica e con le parole quel multiforme e insondabile abisso che è l'essere umano? Divertente (quasi quanto farsi le domande da soli!), ma non quanto sarebbe stato l'osservarci riuniti ore ed ore nella camera di Enzo, vocabolario e traduttore online a portata di mano, barcamenarci disperatamente e battibbeccare alla ricerca di un nome "fico ma non supponente, potente ma non trash, non scontato ma nemmeno pseudo-alternativo", e soprattutto…niente parole dopo il 'the"' Intendiamoci, tutto questo non vi sembra già profondamente umano?"

Vincenzo Padovani, di cosa tratta il vostro progetto e a cosa punta?

"Nel tempo il nostro modo modo di approcciarsi alle canzoni è mutato. Abbiamo attraversato diversi periodi come gruppo, iniziando il tutto come un semplice modo per divertirsi e affrontando le canzoni in maniera quasi superficiale. Con il passare del tempo, e grazie all'inserimento in pianta stabile della nostra cantante Marialberta Lamberti, abbiamo iniziato a ricercare un sound più personale, che ci caratterizzasse come band.

Potrei dire che gli After Clay sono un lungo processo durato sei anni ma reso più effettivo e tangibile dall'acquisto dell'attuale cantante. Con l'arrivo di una cantante in pianta stabile abbiamo avuto modo di tracciare, per la prima volta, una linea guida da seguire, un modus operandi diverso da quello che avevamo quando eravamo costretti a comporre senza una voce stabile nel gruppo.

Noi siamo prima di tutto un gruppo di amici e in seguito a questo possiamo dire di essere anche una band, il nostro progetto quindi si fonda su questo principio per noi imprescindibile che poi, grazie alla natura del background musicale dei singoli elementi, sfocia nella composizione di pezzi rock che hanno, come caratteristica peculiare, la sincerità e la passione. Non abbiamo composto nemmeno un pezzo creato appositamente per piacere a qualcuno in particolare. I singoli pezzi sono come nostri figli e come tali sono stati composti a nostra immagine e somiglianza. Questa è quella che io chiamo 'sincerità compositiva', senza forzature, in maniera molto spontanea e naturale, come andrebbe fatto il vero rock. È questo il primo mattone del nostro progetto musicale. Vi assicuro che questa sincerità trasuderà da ogni singolo poro di ogni singolo pezzo e speriamo che possano piacere anche solo per la loro reale intenzione che, oggi, non è cosa da poco.

Le fondamenta del nostro palazzone sono queste e più sono forti più è possibile costruire bene. È su di loro che stiamo costruendo il nostro primissimo lavoro discografico totalmente autoprodotto che si intitolerà Breathe after the jump e vedrà la presenza al suo interno di 12 pezzi che, al momento, stiamo finendo di registrare e che speriamo di finire entro il prossimo Autunno.

La speranza è chiaramente quella di farci conoscere il più possibile sperando nella firma di un contratto discografico (anche di etichette indipendenti che credono in un progetto serio) per poter poi crescere in maniera sempre costante ed essere sempre più produttivi, sia in sede live che in studio. L'importante è farlo sempre con estrema umiltà, sincerità, passione e devozione, perché la mancanza di una sola di queste componenti è assolutamente deleteria per gli After Clay. È più importante essere apprezzati come compositori di una determinata canzone piuttosto che guadagnare qualche euro in più mentendo a noi stessi e, di riflesso, prendendo in giro la gente che ascolta la nostra musica. È una questione etica, di rispetto nei confronti prima di se stessi (l'arte è una cosa seria e non un gioco) e in secondo luogo nei confronti dell'ascoltatore. Fedeli alla linea, dunque. Io sono convinto che la sincerità e la coerenza prima o poi paghino sempre, in un modo o nell'altro. Ci auguriamo pertanto che la gente possa percepire l'importanza di questa filosofia in un mondo in cui la musica è ormai paragonabile agli ortaggi che si comprano al mercato. Non è così, l'arte va oltre le mere cose terrene, è quasi 'divina'. Nessuno vuole erigersi a conoscitore supremo, dico solo che la sincerità e l'umiltà dovrebbero essere alla base di qualsiasi opera, indipendentemente se parliamo di musica, scultura, pittura, cinema e quant'altro.

È con queste fondamentali premesse che ci accingiamo a completare il nostro primo album e speriamo, grazie ad esso, di ricevere i nostri frutti. Meritati o meno, questo sarà la gente a deciderlo. Noi siamo qui, componiamo per la nostra gioia personale e, perché no, anche per la vostra!

Marialberta Lamberti, come mai ha deciso di organizzare OrientaLive e di parteciparvi con gli After Clay?

"Ho deciso di organizzare questo evento musicale principalmente per la passione che nutro per la musica, senza mezzi termini e senza aspirare ad altro se non alla condivisione e al divertimento. Ho coinvolto Fabio Caputo e Salvatore Lampitelli, due bravissimi musicisti studenti all’Orientale, affinché mi aiutassero nella realizzazione di questa idea. Spesso mi viene chiesto perché mi dia tanto da fare per la musica, per le interviste, per la pubblicità musicale e, non ultimo, perché ho deciso di dedicarmi all’organizzazione di Orientalive. Ebbene, per me conoscere e magari avere il piacere di intervistare musicisti talentuosi, provare a creare situazioni che permettano condivisione e collaborazione e dedicarmi anima e corpo a progetti che abbiano come unico scopo la sponsorizzazione di buona musica non è una perdita di tempo. L’arte e tutto ciò che è ad essa correlato richiede fatica, impegno, pazienza e molta passione e dedizione, proprio perché non si tratta di qualcosa su cui mercificare o avere guadagni certi. Lo faccio perché lo voglio fare e perché sento il bisogno di farlo ed è assurdo che ci si chieda ancora il perché di determinate scelte quando è palese che non ci sono guadagni concreti. È come chiedere perché si mangia o perché si respira. Voglio diventare una brava cantante ed ogni esperienza è una buona occasione. È la prima volta che organizzo qualcosa di questo tipo e anche se determinate iniziative presentano alcune difficoltà nell’organizzazione si va avanti anche solo per una questione di principio, perché supportati dalla passione per la musica. Io la penso così e anche gli After Clay, ecco perché i ragazzi hanno sentito il bisogno di condividere con me questa esperienza. Concludo dicendo che tutto questo è stato possibile anche grazie alla sponsorizzazione di Live Rock Eventi, gestito in primis da Vincenzo Curcio (http://www.facebook.com/live.rock1), che ringraziamo moltissimo."

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