Allarme Globale. Inizia così l'ispirazione per il cambiamento
Allarme Globale. Inizia così l'ispirazione per il cambiamento
Il progetto O.A.S.I. ha ripreso il suo percorso nella suggestiva sede procidana dell’Orientale, il Conservatorio delle Orfane di Terra Murata, con le Giornate di studio su “Allarme Globale. Dieci azioni massmediali per salvare il pianeta”
A presentare e a salutare relatori e ospiti del convegno, il Pro-rettore Giuseppe Cataldi e il professore Alberto Manco assieme all'avvocato Enrico Scotto Di Carlo, Assessore alla Cultura del Comune di Procida.
Politiche, ambiente, comunicazione – Giovanni Gozzini, docente di Storia del Giornalismo presso l'Università di Siena, con la relazione Povertà e migrazioni, ha mostrato come le migrazioni dei popoli abbiano avuto un ruolo preponderante nella storia dell'economia globale: “I più poveri – dice Gozzini – restano fissati nel loro luogo d'origine. I migranti sono i laureati”.
Grafici e statistiche, a supporto delle tesi del professore, hanno mostrato come le conseguenze della globalizzazione abbiano prodotto ineguaglianza tra le popolazioni, una disparità che non stimola l'altro a crescere, ma che semplicemente spaventa senza coinvolgere il più debole; ancora, è stato mostrato come lo sviluppo del pianeta, non più sostenibile da decenni, sia paragonabile ad un'astronave. “È come se noi tutti fossimo partiti a bordo di un'astronave, senza alcuna guida e a tempo indeterminato. Prima o poi si arresterà”.
Le giovanissime Marzia Coronati ed Elise Melot, di Amisnet (Agenzia Multimediale d'Informazione Sociale), hanno invece trattato il tema delle radio comunitarie come mezzo effettivo di sostegno e sviluppo di una comunicazione attiva ed efficace. Conduttrici del programma radiofonico Passepartù, attraverso personali testimonianze e resoconti di attività che hanno coinvolto l'Agenzia nei molteplici soccorsi prestati, tra cui quelli in Giappone e ad Haiti, hanno individuato tre aspetti sostanziali della comunicazione radiofonica, vale a dire la capacità di superare ostacoli fisici, la possibilità di veicolare messaggi semplici e l'utilizzo di codesti come mezzi di lotta.
A conclusione della prima sessione del convegno è intervenuto il professore Alessandro Triulzi, storico docente di Storia e istituzioni dell'Africa all'Orientale. L'esperienza in Africa e il suo lavoro in Italia sono stati la fonte primaria d'ispirazione per il professore dell'Orientale. “Tra Somalia e Italia no differenza”, come riportava una delle testimonianze raccolte da Coronati e Melot da un giovane profugo somalo, per Triulzi vuol dire come sia uguale la condizione umana, che si tratti di popolazioni globalizzate o meno.
Internet, ambiente, comunicazione – La prima giornata di Allarme globale ha visto infine come protagonisti Daniel Tarozzi e Raffaele Lupoli, direttori delle testate on-line IlCambiamento.it e Lanuovaecologia.it.
Raffaele Lupoli ha introdotto il suo intervento – E vissero ecoattivisti e contenti – citando alcune affermazioni del recente discorso del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: “Siamo allo Sputnik moment del pianeta”, riferendosi alla responsabilità personale, nonché collettiva, di avviare seriamente e continuativamente uno sviluppo che sia sostenibile e reindirizzare gli sforzi della popolazione mondiale al cambiamento piuttosto che a una crescente produttività sconsiderata, a una coscienziosa e responsabile crescita per la salvaguardia del pianeta. Ricchissimo di spunti, l'intervento di Lupoli ha mostrato come il giornalismo e la comunicazione (definita comunicAzione) ambientale abbiano la peculiarità, ma soprattutto la responsabilità di individuare proposte a che la popolazione mondiale attui quell'inversione di tendenza delle proprie abitudini essenziale alla sostenibilità dello sviluppo, concludendo che comunicare equivale a provocare.
Daniel Tarozzi ha chiuso la prima giornata del convegno procidano, con una forte critica, invece, alla comunicazione fittizia o alla mancanza totale di questa. “Se ci fosse davvero il giornalismo d'inchiesta in Italia non si sarebbe riproposto dopo trenta anni il dibattito sul nucleare”.
Un invito, quello di Tarozzi, a riflettere sul significato di espressioni quali eco-chic ed altre piuttosto trendy che svuotano di significato ogni tentativo di ispirare il cambiamento.
Claudia Di Perna