Andrea Tosi: un factotum dell’arte
Andrea Tosi: un factotum dell’arte
L’orchestratore e compositore romano si racconta. Ampio bagaglio professionale sostenuto dalla convinzione che “pensare e agire da soli è controproducente”
Andrea, ci parli dei suoi inizi nel campo dell’arte e della sua formazione.
“Ho iniziato da giovanissimo. Mia nonna cantava nel coro della chiesa e per i miei quattro anni mi regalò il mio primo pianoforte, per cui la passione si è sviluppata da lì. Ho studiato musica al conservatorio, ma il mio insegnate disse ai miei genitori che aveva l’impressione che io stessi perdendo tempo, che mi annoiavo e che non avevo gli stimoli necessari. Ho continuato a studiare a e ricercare nel campo della musica fino all’età di ventidue anni quando mi sono iscritto all’Accademia Filarmonica di Bologna, studiando e diplomandomi da privatista. Compongo a livello professionale dal 1986, quando a tredici anni ho avuto la fortuna di lavorare con Carlo Tedeschi che volle inserire nel suo spettacolo, Sicuramente amici,quattro dei miei pezzi.”
È stato autore, coautore e orchestratore di diversi musical, spettacoli e commedie, tra cui Chiara di Dioe Patto di lucecon la regia di Carlo Tedeschi. Ci parli di questo lavoro attraverso la sua personale esperienza.
“Ho lavorato per tredici anni al Teatro Sistina di Roma come assistente musicale dei più grandi maestri di musical in Italia e questo segna profondamente il tuo lavoro e la tua persona, perché apprendere da professionisti del calibro di Pietro Garinei e Armando Trovajoli, che si dedicano a questo mestiere da una vita, ti dà non poche opportunità di crescita. Aver acquisito esperienza dai massimi esponenti del settore aiuta già di per sé a dare una descrizione circa le attività che ho svolto e che continuerò a svolgere.”
Nel suo lavoro lei riesce dunque a fondere musica, cinema e teatro. Ricordiamo che ha lavorato per la composizione delle colonne sonore di alcuni cortometraggi e di tre film. Quale attività le dà maggiore soddisfazione tra queste?
“Sì, ho lavorato per la composizione delle colonne sonore di diversi cortometraggi e di El barrilete, diretto da Alessandro Angelini, Il magico Natale di Rupertcon la regia di Flavio Moretti, e di un film italo-istraeliano, Arrivano gli italiani, diretto da Eyal Halfone prodotto dalla Cristaldi Pictures. Il cinema mi ha dato belle soddisfazioni, siccome si tratta di un campo in cui è sempre un po’ più difficile introdursi, perché i registi tendono a basarsi molto sul nome o sulla persona che devono scegliere. L’attività di comporre musica per film e quella del teatro costituiscono in assoluto quelle che preferisco di più e che mi regalano di più. Quando in teatro senti l’applauso del pubblico hai il contatto diretto con la gente, le emozioni, quello che hai trasmesso. Questo non ha prezzo.”
Le sue esperienze televisive?
“Ho fatto tante cose per la tv fino al 1990 e dopo mi sono dedicato di più alle suddette due passioni. Una soddisfazione molto grande che però mi è stata regalata dalla televisione è l’avermi fatto vincere il primo premio come migliore colonna sonora presso il Festival Mondiale Cinema Subacqueo di Antibes. Composi infatti le musiche di un documentario sportivo sul record mondiale di immersione in apnea di Angela Brandini che era riuscita a resistere sotto i 107 metri.”
Uno dei momenti più soddisfacenti o significativi della sua carriera?
“La soddisfazione si ottiene ogni volta che un tuo progetto viene concretizzato e arriva, funziona. Sicuramente lo spettacolo Chiara di Dioè forse quello che continua a darmi di più, perché è stato realizzato nel 2004, è ancora in scena senza che il pubblico accenni a diminuire e viene scelto e rappresentato da numerose nuove compagnie.”
Aneddoti che riguardano la sua carriera?
“Il modo in cui ho iniziato a lavorare con Garinei rappresenta un aneddoto molto significativo. Avevo ventitidue anni e accompagnai la compagnia di Carlo Tedeschi al pianoforte. Fummo provinati al Sistina per lo spettacolo Alleluja brava gentee io ero lì in veste di semplice accompagnatore, di musicista. Tuttavia Garinei mi disse che le mie mani sul piano lo avevano emozionato e che dovevo fare parte integrante dello staff teatrale. Presto sarei diventato il suo assistente musicale.”
Che opportunità le dà l’insegnamento (Canto e registrazione)? Che metodo ultilizza e cosa consiglia ad un artista per la propria crescita professionale?
“L’insegnamento è già un’opportunità, una possibilità di conoscere talenti, di stare a contatto con una fabbrica di artisti per capire se poi c’è qualcuno che può emergere. Non ho un metodo standard per questo mestiere, cerco di utilizzare ciò che ho imparato per rispondere alle singole esigenze di ogni individuo, perché ogni aspirante artista ha il suo mondo, le sue esperienze, e bisogna cercare di esaminare i singoli casi pur lavorando collettivamente. Consiglio comunque grande umiltà, confronto con i propri colleghi, una sana autocritica, sia dei pregi che dei difetti, e di cercare un team di lavoro fatto di persone di fiducia, perché pensare e agire da soli è controproducente.”
Cosa pensa dell’attuale situazione musicale italiana? Chi stima musicalmente?
“Stimo tutti coloro che sanno fare bene il proprio lavoro. Oggi è più difficile farsi notare, perché chi non fa musica per bene o si improvvisa ad un certo punto decide di mollare. Questo discorso non è da confondere con quello che io chiamo il “take away” musicale. Magari si arriva anche al successo, alla popolarità, ma è il tenerseli stretti che manca, perché di volta in volta se il personaggio in questione non si differenzia e non propone qualcosa di nuovo tende a cadere nel dimenticatoio. Oggi non ci sono più i talent scout, per cui spesso bisogna agire da soli o per altre vie e se il prodotto non funziona non si va avanti.”
Progetti e impegni futuri?
“Sto finendo un disco natalizio per bambini e realizzando la commedia musicale L’enigma del bosco anticoche sarà nei teatri la prossima stagione teatrale. Inoltre sto curando la voce per la nuova produzione di Arianna Bergamaschi, protagonista del musical La bella e la bestia, dove ci saranno quattro brani scritti per lei da Ennio Morricone e uno scritto da me.”
Marialberta Lamberti