Breve storia (e qualche segreto) del C.U.S.
Breve storia (e qualche segreto) del C.U.S.
Il C.U.S. Napoli apre le porte all'Orientale. Il presidente della più grande polisportiva del Centro-Sud Italia, il professor Elio Cosentino, ci ha introdotto ai segreti e alla storia della struttura, che da anni promuove un programma di benessere psicofisico e pratica sportiva a favore degli studenti universitari.
"Agli inizi del secolo lo sport universitario era molto poco diffuso e nella città di Napoli la stragrande maggioranza delle strutture adibite allo sport erano situate in Via Mezzocannone. Nel 1945, sulle ceneri del Guf (Gioventù Universitaria Fascista) si è costituito il Cus. In seguito alla realizzazione di un primo progetto che, prevedeva l’utilizzo di alcuni terreni adiacenti all’ospedale Policlinico Nuovo" racconta Cosentino "furono necessarie diverse pratiche burocratiche e una serie di battaglie affinchè l’Universita Federico II DI Napoli ottenesse il permesso di utilizzare cinquanta ettari di terreno in formula esclusiva per l’attività sportiva degli studenti universitari napoletani".
Il Cus offre la possibilità di praticare innumerevoli discipline sportive. Tra le tante: Atletica leggera, Calcio, Tennis, Rugby, Scherma, Nuoto.
Il Cus collabora con gli Enti locali per finalizzare l’attività sportiva all’aggregazione sociale fra i giovani e gode dei finanziamenti di tutte le università napoletane facendosi carico degli investimenti necessari al miglioramento della struttura e dei servizi offerti agli utenti.
Per ragioni soprattutto logistiche, gran parte degli studenti che frequentano la struttura provengono dalla Federico II e sono residenti nella zona flegrea di Napoli.
Proprio a tal proposito il professor Cosentino ha voluto spiegare il perché della scarsa propaganda che si fa del Cus negli atenei.
In particolare all’Orientale spesso tanti studenti non sono al corrente dell’esistenza del centro:
"Dato che disponiamo di poche unità destinate all’igiene personale degli utenti, se facessimo ulteriore pubblicità alla struttura rischieremo il collasso del nostro sistema.
Se per esempio alle 17 l’utenza raggiungesse il picco massimo di 100 unità si creerebbe il caos totale, si creerebbero lunghe file per la doccia e di conseguenza le persone si scoraggerebbero e preferirebbero andare in una qualsiasi palestra in cambio di un maggiore comfort. Il nostro obiettivo" spiega Cosentino "è quello di offrire il massimo benessere agli studenti e incentivare il loro interesse alla pratica sportiva. Proprio quest’anno, continua il presidente, abbiamo ricevuto importanti soddisfazioni classificandoci al terzo posto nel campionato nazionale universitario". Anche il direttore amministrativo il dottor Maurizio Pupo ha voluto svelarci qualche aneddoto sul Centro sportivo d’Ateneo: "La gestione del professor Cosentino è frutto di una mentalità brillante. Dopo tanti anni trascorsi ai vertici di molteplici discipline sportive, nel 1985 il presidente fece una scelta rivoluzionaria, forse impopolare, decidendo di lasciare le gare agonistiche per investire nella costruzione di impianti sportivi da mettere a disposizione degli studenti che sentono la necessità di praticare sport".
Raffaella Sbrescia