Convegno del CESET: incontro con il Presidente Alberto Postigliola

 

Convegno del CESET: incontro con il Presidente Alberto Postigliola

Immagine tratta dalla locandina dell'evento

Il Presidente del Centro per lo Studio e l'Edizione dei Testi ci parla del Centro e del Convegno Naufragio e Conservazione

Professore, innanzitutto ci parli brevemente del Centro di cui è presidente e delle sue finalità.

“Il Centro è nato nel 2006 su iniziativa di diversi docenti dell'Ateneo per promuovere uno studio sui testi finalizzato alla loro edizione, traduzione e commento e, certamente, l'Orientale è apparso come un luogo ideale per realizzare una simile iniziativa grazie al patrimonio bibliotecario, alle risorse linguistiche e alle diverse competenze disciplinari che contraddistinguono l'Ateneo in ambito internazionale”.

Come si legge nel programma, il prossimo convegno di ottobre “riguarda il contributo delle lingue dell'Oriente cristiano alla trasmissione di testi del cristianesimo antico scomparsi nella loro redazione originale nelle lingue classiche”. Ce ne parli un po' più nello specifico.

“Il convegno Naufragio e conservazione, interamente ideato ed organizzato dal professore Giancarlo Rinaldi, docente di Storia del cristianesimo, propone un confronto tra esperti di lingue e tradizioni dell'Oriente antico che discuteranno dell'apporto dei testi dell'Oriente cristiano allo studio del cristianesimo antico.
Anche se in quest'ambito disciplinare gran parte della letteratura originale è andata distrutta, lo studio della documentazione letteraria esistente nelle lingue classiche è stato affrontato in maniera approfondita. Inoltre, sono pervenute fino a noi diverse opere di autori di lingua greca attraverso la mediazione di lingue dell'Oriente antico – per lo più di ambito bizantino, quali il copto, l'arabo, l'armeno, il georgiano, il siriaco e il gə'əz – che permettono di affrontare ulteriori studi.
Lo studio comparativo di questi testi rappresenta un concreto avanzamento nell'area di studi sulla storia del cristianesimo e – grazie alle specificità presenti all'Orientale, e alla collaborazione di studiosi provenienti da diverse università italiane – sarà possibile portare avanti un discorso che possa prescindere da una prospettiva limitata al contributo delle lingue classiche, con lo scopo di fornire non solo un quadro generale ma di promuovere la ricerca in quest'area disciplinare.”

Si parlerà principalmente dell'Oriente e del cristianesimo antico, ma entreranno in gioco questioni di interesse meno specialistico, come la mediazione linguistica e la traduzione. Che cosa si aspetta da questo convegno di studi?

“Sicuramente sarà una giornata stimolante, perché gli esperti avranno la possibilità di confrontarsi su un comune terreno metodologico per comparare i diversi approcci a testi provenienti da ambiti differenti e che, tuttavia, pongono i medesimi problemi d'analisi e di studio: dal punto di vista della redazione e traduzione – nelle lingue dell'Oriente antico – e rispetto alla presenza dei testi originali, testi fantasma, che sarebbe interessante provare a intravedere grazie alle varie redazioni successive prese in esame.”

Chiudiamo l'intervista ritornando al CESET. Tra gli eventi promossi negli anni passati troviamo Codex Unicus, Edizioni di testi su codice unico, nel 2009, Le carte vive, Epistolari e carteggi nel Settecento, organizzato a Verona nel 2008, e il convegno Dall'argilla al silicio, nel 2007, i cui atti saranno presto pubblicati da Liguori. Vuole aggiungere qualcosa sulle altre attività promosse e sull'accoglienza delle iniziative del Centro da parte di docenti e studenti?

“Il Centro è in convenzione con l'ITEM (Institut des textes et manuscrits modernes) dell'École normale supérieure di Parigi, collabora con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e promuove un Master in Trasmissione, analisi storica e edizione del testo filosofico della durata di un anno in collaborazione con l'Università degli Studi Roma Tor Vergata e con la Biblioteca Angelica di Roma.
Nell'ambito del Dottorato in Filosofia e Politica dell'Orientale, inoltre, ha attivato un laboratorio dal titolo Testi, documenti e storia delle idee, e la parola documenti non è stata scelta a caso. Credo, infatti, che l'importanza del testo consista soprattutto nel suo essere un documento storico a tutti gli effetti, che offre numerosi elementi di studio che vanno ben oltre il contenuto: i vari supporti, la presenza di traduzioni, redazioni differenti e varianti, le indagini sugli stili e le caratteristiche linguistiche e tipografiche, e così via. Studi che possono interessare antichisti e modernisti: in occasione del convegno Dall'argilla al silicio, ad esempio, è stato affrontato il tema del rapporto tra la dimensione testuale e i supporti materiali nel corso del tempo, partendo appunto dall'argilla delle tavolette di Ebla per giungere al silicio degli attualissimi e-book.
Per quanto riguarda la risposta di docenti e studenti, devo dire che i primi hanno dimostrato un grande interesse, per la possibilità di confronto e scambio su questioni teoriche, contenutistiche e metodologiche, mentre i secondi sembrano meno coinvolti.”

Prima di salutarla, un'ultima domanda. “L'Orientale” appare davvero come un luogo privilegiato per le attività del CESET: innumerevoli risorse linguistiche, molteplici competenze disciplinari, un contesto internazionale. Che cosa aggiungere?

“Ho già citato il patrimonio bibliotecario, una grande risorsa per un Centro che si occupa di testi e edizioni critiche e genetiche; inoltre le specificità presenti nell'Ateneo permettono un fervido scambio di idee, una circolazione di conoscenze diverse che si integrano tra loro e permettono di portare avanti seri studi comparatistici. Questo credo debba essere il grande punto di forza dell'Orientale, saper investire su questo patrimonio di differenze e promuovere scambi, confronti e dibattiti interdisciplinari di interesse internazionale, così come nelle sue possibilità.”

Azzurra Mancini - Direttore: Alberto Manco

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