Donne del Mediterraneo: documentari e dibattiti sulle possibilità di integrazione
Donne del Mediterraneo: documentari e dibattiti sulle possibilità di integrazione
Abbiamo seguito anche l'ultimo appuntamento della settimana di incontri: chiusura con documentari e dibattiti sul tema dell'integrazione.
Dopo un’intera settimana ricca di argomentazioni e discussioni che hanno coinvolto numerosi docenti e studenti, è giunto al termine il ciclo di conferenze coordinate dalla professoressa Maria Donzelli.
Nell’ultimo appuntamento è stato proiettato un documentario realizzato nel 2006 in Turchia. Il lavoro in questione, vincitore di numerosi premi, ha il titolo di Housekeeper ed è firmato dall’autore Emel Çelibi.
Sarà facile apprendere dal titolo che il documentario, ambientato nei maggiori quartieri di Istanbul, è stato realizzato con l’intenzione di descrivere l’odierna situazione vissuta dalla donne in Turchia.
La tematica femminile si inserisce spessissimo nei dibattiti politici e sociali che coinvolgono la popolazione turca. Ciò nonostante si tende a informare e sensibilizzare soprattutto attraverso lo strumento della documentazione, mentre il cinema, rispetto a tale questione, prende più volte le distanze.
Ricordiamo che la Turchia è stata uno dei primi paesi ad aver garantito alle donne il diritto al voto e già nel 1935, godeva di ben 18 deputate nel suo parlamento.
Ma nonostante questo, oggi le donne turche si trovano costrette a vivere una situazione tutt’altro che rosea e il documentario Housekeeper testimonia sufficientemente la cruda e difficile esistenza che le coinvolge più o meno tutte, un’esistenza all’insegna della violenza che, ad ogni piccola opportunità, viene praticata su di loro.
Le protagoniste sono delle donne che, prive di cultura e attestati di studio, si trovano costrette a svolgere l’unica attività per loro possibile: la donna delle pulizie.
Ognuna di loro è priva di qualunque briciola di diritto: non hanno assicurazioni di alcun tipo e, in caso di infortuni facilmente verificabili a causa della loro spesso pericolosa esposizione a cadute o altro, non sarebbero normalmente tutelate come qualunque altro lavoratore.
Eppure ciò che maggiormente traspare dalla visione del documentario è l’incredibile forza passione e sensibilità con la quale queste donne affrontano la loro dura quotidianità.
La stessa forza è evidente più che mai nell’ultima parte del documentario, quando le stesse donne organizzano una marcia per manifestare il loro malcontento e la loro pretesa di ottenere i diritti e i riconoscimenti.
Lea Nocera insegna lingua e letteratura turca a L’Orientale ed è stata colei che, in quanto esperta in materia, ha coordinato il dibattito seguito alla visione del documentario. La discussione ha esposto questioni come la politicizzazione dei simboli religiosi che avviene più volte in conseguenza del rapporto delicato tra il mondo occidentale e quello orientale. Ne è un esempio l’episodio delle sfilate di moda che promuovevano l’utilizzo del velo.
La relazione tra occidente ed oriente è stata poi la protagonista delle ultimissime riflessioni: è necessario tendere sempre e comunque alla ricerca di un linguaggio comune che garantisca la non ancora trovata convivenza armoniosa.
Lorena Jessica Alfieri