Edoarda Masi: maestra di pensiero e stile
Edoarda Masi: maestra di pensiero e stile
Martedì 15 Maggio 2012, si è svolta la seconda Giornata di Studio in onore di Edoarda Masi
L'Orientale, Palazzo Du Mesnil, martedì 15 Maggio 2012 - Edoarda Masi (Roma, 1927 - Milano, Luglio 2011), specializzata nella cultura della Cina e nella lingua cinese, è stata, insieme con Renata Pisu e Filippo Coccia, tra i primi studenti italiani a recarsi in Cina per studiare all'università di Beida a Pechino. Ha apportato un importante contributo alla divulgazione della cultura cinese in diverse istituzioni universitarie italiane. La passione per il suo lavoro e il suo impegno politico sono testimoniati direttamente da chi ha condiviso con lei un legame di amicizia e la passione per il suo lavoro e, indirettamente, dai numerosi articoli e interviste.
In occasione della seconda giornata in suo onore, sono intervenuti alla discussione, in ordine di successione, Caudia Pozzana (Università di Bologna), Silvia Pozzi (Università di Milano Bicocca), Sandra Marina Carletti (Università degli studi di Napoli “L'Orientale”), Giorgio Mantici (anche lui dell'Orientale). Ognuno ha offerto il proprio contributo al nodo culturale “Letteratura e Traduzione”, titolo dato all'incontro.
Paola Paderni, moderatrice della discussione, ha avviato i lavori rimarcando l'importanza del carattere contemporaneo di Edoarda Masi, delle sue traduzioni e soprattutto del beneficio che, quando analizzate dal punto di vista del metodo, esse possono apportare alle giovani generazioni di studenti e studiosi.
Dopo il breve prologo, Paderni ha lasciato la parola alla prima relatrice della giornata, Claudia Pozzana, che presentava un intervento dal titolo "Tradurre poesia cinese" nel quale ha trattato di come si traduca la poesia, soprattutto quella contemporanea cinese.
Claudia Pozzana ha riportato qualche aneddoto sulla sua amicizia con la Masi, senza nascondere l'orgoglio misto a nostalgia e a commozione nel parlare della saggista italiana. Nel suo excursus non sono mancate la lettura di poesie di Masa, cosa che ha consentito di affrontare tematiche legate ora al concreto lavoro di quest'ultima, ora all'importanza che esso ha avuto in ambito linguistico.
La seconda relatrice della giornata è stata Silvia Pozzi, ex allieva dell'Orientale, oggi traduttrice. Il suo intervento, intitolato “La ricerca dello spaesamento che rimpatria: tradurre Yu Hua”, ha trattato appunto di Yu Hua, autore che le ha permesso di avvicinarsi ad Edoarda Masi che ne aveva tradotto il libro Brothers. Molti sono stati i riferimenti bibliografici offerti dalla relatrice e, soprattutto, le riflessioni sul lavoro della traduzione: in modo particolare, riflessioni sulla tendenza “storpiante” delle parole da parte dei traduttori.
Sandra Marina Carletti, terza relatrice della giornata, ha presentato un intervento intitolato “Quale Lu Xun oggi”, altro campo di lavoro di Edoarda Masi. Malgrado il titolo, Lu Xun non è stato il punto focale del suo intervento. Il vero argomento è stato, come ha dichiarato la professoressa, l'incastro fra letteratura e potere, tema sul quale Masi ha scritto molto e che, tuttora, costituisce un campo di studi aperto. Quello di Carletti è un contributo alla storia della ricezione di Lu Xun, interessante, paradossalmente, non tanto per Lu Xun, ma per la storia culturale e politica della Cina degli ultimi decenni. Durante l'intervento la professoressa ha presentato a questo proposito alcuni articoli che vedono protagonisti Lu Xun e Mao Tse-tung in diverse vicende.
“Edoarda Masi: non solo letteratura” è il titolo dell'intervento di Giorgio Mantici, ultimo relatore della giornata. Il professore si ricollega all'intervento precedente, leggendo un testo della saggista nel quale le viene affidato un profilo di Mao Tse-tung e che, in ventiquattro pagine, dà una chiave di interpretazione del modo di operare di Mao nell'ambito della storia della Cina del xx secolo.
L'incontro di studio in onore di Edoarda Masi si è chiuso, con grande sorpresa, con una poesia scritta al momento da Claudia Pozzana. Un contributo spontaneo e certamente ben contestualizzato per un incontro in memoria di una saggista che, oltre ad essere una linea guida per molti studiosi, è stata, per alcuni dei presenti, una amica.
Nicolina Della Monica