Evoluzione e mutamento del lavoro: in cosa siamo cambiati?
Evoluzione e mutamento del lavoro: in cosa siamo cambiati?
Cristina Morini è intervenuta sulla questione presentando il suo ultimo libro
Giovedì 17 febbraio, presso il Palazzo del Mediterraneo, si è tenuto un incontro organizzato dal CAD – Centro Archivio delle Donne – relativo al Dottorato in studi culturali e postcoloniali del mondo anglofono.
La dottoressa Enrica Picarelli ha introdotto l’ospite, Cristina Morini, giornalista e scrittrice studiosa della femminilizzazione del lavoro oltre che ricercatrice sociale. La giornalista ha richiamato l’attenzione su tutta una serie di cambiamenti sociali ed economici che negli ultimi anni hanno interessato il mondo del lavoro. Vivendo un periodo socialmente delicato come questo, non si è potuto fare a meno di analizzare e sottolineare importanti questioni relative al precariato, un vero e proprio cancro sociale. La Morini nei suoi lavori si è dedicata più volte all’argomento, definendo i precari come “la non classe”.
A questo proposito si è fatto soprattutto riferimento ad un tipo di precariato femminile e universitario, legato cioè ad un’affettività e ad una realtà molto vicina a quella del pubblico che ha assistito all’incontro.
Uno dei fenomeni più evidenti circa la questione del lavoro è che si è sempre più spinti verso una dedizione totale alla propria professione: si è pronti a dare tutto per coltivarla attraverso i propri saperi ed esperienze, e questo coinvolgimento ha inevitabilmente condotto ad un completo inglobamento della vita nel lavoro.
Questa sinonimia vita-lavoro ha a sua volta avviato un processo di soggettivazione del lavoro stesso e questo ha avuto conseguenze negative, e le cosìdette malattie del lavoro ne sono soltanto un esempio: si parla di depressione e di ansie tipiche di coloro i quali oramai vivono per lavorare.
Durante l'intervento Cristina Morini ha discusso quello che è stato ed è il principale argomento nel suo percorso: la femminilizzazione del lavoro. Uno dei testi a cui si è fatto riferimento è stato La serva serve, pubblicato dalla Morini nel 2001. La giornalista, inoltre, coinvolta negli argomenti che tratta, ha dichiarato di ispirarsi a principi Marxisti oltre che ai movimenti del femminismo italiano e francese degli anni Settanta.
Il processo di femminilizzazione del lavoro è il protagonista anche dell’ultimo testo della Morini: Per amore o per forza, presentato in quest’occasione. Relativamente al testo in questione si è parlato di una vera e propria società erotizzata a causa dell'irruzione nella dinamica dello scambio economico dell'elemento corporeo. Appare sempre più evidente l’importanza di una determinata prestanza fisica per ottenere un impiego. Il corpo femminile, dunque, in qualità di nuovo protagonista dei processi lavorativi, insieme a fattori quali l’affetto e l’amore che abbiamo per la professione che rivestiamo o a cui aspiriamo, ha portato palesemente all’utilizzo di un capitale erotico e ad una società erotizzata.
Lorena Jessica Alfieri
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