Il cinema franco-canadese: Lacroix sur paroles di Luc Goiun

 

Il cinema franco-canadese: Lacroix sur paroles di Luc Goiun

Locandina

Presso la sede di Palazzo S. Maria Porta Coeli prosegue la settimana del cinema franco-canadese con la sezione nuove proposte di cui è protagonista il regista Luc Goiun e il suo documentario Lacroix sur paroles

Napoli, 5 ottobre 2010 - Oggi l’incontro organizzato dalle professoresse Zito e Buono ha avuto comeospite il professore Valerio Caprara, il quale si è occupato della presentazione del documentario Lacroix sur paroles interamente dedicato alla vita di Benoit Lacroix, prete, teologo, filosofo e professore canadese.
Valerio Caprara ha analizzato il documentario esaltandone prima di tutto il regista, meno conosciuto ma comunque di grande talento, Luc Gouin, inserito per questo motivo tra le nuove proposte del cinema franco-canadese. Un film del 2007 che richiede una grande attenzione data la diversificata personalità del teologo e soprattutto dei suoi rapporti fatti di silenzi e voce. Si evince dalla proiezione che l’esistenza dovrebbe essere assaporata in ogni suo aspetto, attraverso ogni attimo. Lacroix è un uomo di fede ma anche razionale che riesce ad inseguire il suo percorso di culto, un percorso accessibile non solo agli adepti ma anche a tutte le altre interpretazioni e reazioni. Un aspetto particolare e forse quasi magico e caratterizzato dal grande silenzio che regna nella quotidianità della loro vita, nei loro piccoli gesti quotidiani, un silenzio che diventa quasi assordante che sembra arricchirsi di tante parole. Egli si confronta con molte religioni ed è consapevole dalla loro sacralità. Per questo motivo ritiene che esse debbano conservare il mistero, l'aspetto loro proprio di inconoscibilità e di incomprensione; mistero presente tra noi, sempre, nei continui gesti quotidiani. Lacroix è diverso dagli altri uomini di fede: non condanna ma accoglie e comprende tutto ciò che accade di negativo attraverso la lettura di qualche passo del Vangelo, attraverso Dio. Il suo Dio è colui che ha creato ciò che ci circonda e quindi possiamo entrare in contatto con lui tramite la natura e la nostra quotidianità.
Lacroix è stato anche professore all’Università di Caen in Normandia, ed è proprio in questo luogo durante una visita ai cimiteri di guerra del paese che egli avverte la sua forte relazione con Cristo. Egli infatti sostiene che i giovani, le persone malate e i più piccoli da lui incontrati, sono le generazioni del perché e non del come che invece caratterizza tutte le altre persone, quelle che hanno già percorso parte della loro esistenza e che ora si trovano nel mezzo dello loro vita. Un film che invita alla riflessione e alla meditazione, attraverso il racconto della straordinaria personalità di un uomo come Lacroix Benait.

Maria Izzo

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