Inaugurazione Centro Confucio

 

Inaugurazione Centro Confucio

Un momento dell'evento

Armonia e amicizia. Questi concetti sono la filosofia dell’Istituto Confucio che il Ministero Cinese dell’Istruzione ha aperto nelle varie regioni del mondo per la diffusione della lingua e della cultura cinese

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Gli scambi culturali e la reciproca cooperazione culturale ed economica sono gli obiettivi principali per cui oltre ai corsi di lingua a vari livelli aperti alla cittadinanza , si svilupperanno anche corsi di lingua per operatori turistici e commerciali, corsi online, calligrafia cinese, Taijiquan, corsi di specializzazione per il personale scolastico, cineforum, ed altre attività che faranno, dell’Istituto Confucio, un luogo di aggregazione e di conoscenza della cultura cinese.


La cerimonia di inaugurazione si è svolta in due tempi. Il giorno 20 dicembre 2007 alle ore 10 si è tenuta l’inaugurazione della sede dell’Istituto Confucio al V piano del Palazzo del Mediterraneo di via Marina 59 dove si terranno i corsi di lingua cinese. Con una significativa cerimonia il Rettore dell’Orientale, professor Pasquale Ciriello e il Rettore della Shanghai International Studies University professor Cao Dengming hanno sottoscritto il protocollo di intesa tra i due Atenei alla presenza degli altri due membri operativi dell’Istituto Confucio, la professoressa Annamaria Palermo, docente di letteratura cinese, già direttore dell’Istituto Italiano di Cultura presso la nostra ambasciata a Pechino negli anni ’90, in qualità di vice-presidente, e la professoressa Maurizia Sacchetti, docente di lingua cinese, in qualità di direttore dell’Istituto, che ha seguito personalmente tutte le fasi preparatorie di questo ambizioso progetto che vede protagonista l’Orientale, tornato, in questa occasione, ai fasti dell’antico Collegio dei Cinesi fondato nel 1732 da Matteo Ripa.

E’ molto significativo il fatto che l’Istituto Confucio apra i suoi battenti all’interno dell’Orientale proprio perché non è mai pleonastico sottolineare, soprattutto in un’occasione come questa, quanto il nostro ateneo e il gruppo di sinologi napoletani abbiano contribuito al passato come nel presente alla conoscenza della civiltà cinese nel senso più ampio del termine; e come abbiano raccolto quel testimone che dal lontano XVIII secolo ha contribuito alla conoscenza del pianeta Cina in maniera sistematica e scientifica, a partire dallo studio della lingua e delle cultura cinese in questa parte del mondo. Ed è proprio a partire da un’esigenza simile che il governo cinese ha pensato agli Istituti Confucio nel mondo, e cioè ad aprire sedi di grande prestigio culturale a livello internazionale per diffondere la conoscenza sia della lingua cinese sia della sua cultura contemporanea, debitrice di secoli di grande tradizione in tutti i campi dello scibile delle discipline scientifiche ai grandi modelli estetico-filosofici del passato.

Tutta l’operazione è nata sotto l’egida del Ministero Cinese dell’Istruzione e in Italia l’apertura dell’Istituto Confucio di Napoli è seconda solo a quella dell’Istituto Confucio di Roma che ha sede presso la Facoltà degli Studi Orientali dell’Università la Sapienza di Roma.
Dopo il brindisi di rito con il professor De Cesare, Presidente del CILA, con la dottoressa De Simone in qualità di responsabile della segreteria amministrativa dell’Istituto Confucio e con i collaboratori dello staff amministrativo e tecnico che l’Orientale ha messo a disposizione dell’Istituto, la cerimonia di inaugurazione è poi proseguita alle ore 12 dello stesso giorno presso Palazzo Du Mesnil, sede del Rettorato dell’Orientale. Sono intervenuti, nell’ordine, il Rettore dell’Orientale professore Pasquale Ciriello, S.E. l’ambasciatore cinese a Roma, Dong Jingli, il Rettore della Shanghai International Studies University, professor Cao Deming, e la professoressa Annamaria Palermo, per presentare scopi e ambizioni dell’Istituto, esemplificati opportunamente nell’augurio rivolto al folto pubblico in sala dall’ambasciatore Dong Jingli, e cioè che fra qualche anno la maggior parte dei napoletani e dei campani possa esprimersi nella lingua mandarina e che nella prossima occasione di incontro egli stesso sarebbe stato in grado di parlare in perfetto italiano. Quale migliore risultato per ambedue i partner dell’operazione che quello di conoscere le reciproche realtà attraverso lo strumento privilegiato della conoscenza delle due lingue?
Vorremmo perciò concludere proprio rendendo più esplicite le parole dello stesso Confucio, citate nel cartoncino d’invito all’inaugurazione: se non conosci le parole, non conosci gli uomini.