L’amore delle tre melarance

 

L’amore delle tre melarance

Walter Zidaric tiene una lezione sull’opera L’amore delle tre melarance di Prokofiev

Walter Zidaric, docente di Lingua e Letteratura Italiana all’Università di Nantes ma anche slavista e musicologo, torna all’Orientale per una lezione sull’opera L’amore delle tre melarance di Prokofiev, dopo quella sulla Petruška di Stravinskij.
Per l’opera l’Ottocento è un secolo serio, tutto si gioca attorno a omicidi e suicidi ma già con il Falstaff inizia un cambiamento verso il registro comico di cui L’amore delle tre melarance è tra gli esempi. Il libretto è tratto da uno scritto di Carlo Gozzi adattato da Vsevolod Mejerchol'd, che lo aveva letto su consiglio di Apollinaire. Prokofiev iniziò a scrivere il testo in russo, ma successivamente decise di tradurlo in francese. Zidaric sottolinea come questo fosse un fatto rivoluzionario per la Russia, dal momento che mai prima di allora si era composto in una lingua diversa da quella propria. I testi di Gozzi, che erano una difesa della commedia d’arte contro le tendenze realistiche del teatro settecentesco e rappresentavano un attacco diretto alle concezioni di Goldoni, erano sempre caratterizzati dalla predominanza del meraviglioso e da uno sfondo satirico.
La storia è quella di un principe triste e ipocondriaco che potrà guarire solo se qualcuno riuscirà a farlo ridere. Il principe ritroverà il sorriso grazie alla caduta della Fata Morgana, che però lo maledirà. Da quel momento egli potrà ritrovare la pace solo liberando le tre melarance dalla maga Creonta. Alla fine proprio da una di queste melarance viene fuori la principessa Ninetta con la quale si unisce in matrimonio. Zidaric racconta l’aneddoto secondo cui Ninetta era il nome della prima fidanzata di Prokofiev e ancora oggi non è chiaro la ragione di questa scelta poiché in quell’epoca era innamorato di un’altra donna il cui nome verrà utilizzato per un personaggio destinato a morire.

Aniello Fioccola

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