L’aquilone in Cina: storia e magia di un’arte antica

 

L’aquilone in Cina: storia e magia di un’arte antica

Un momento della lezione dell'Istituto Confucio

La ricca storia degli aquiloni in Cina raccontata in una lezione dell’Istituto Confucio

Napoli, 14 aprile 2010 – Una coinvolgente lezione dal titolo Gli aquiloni nella cultura e nella tradizione cinese, tenuta nell’aula 5.3 di Palazzo del Mediterraneo, è stata al centro delle attività odierne previste dall’iniziativa Club Confucio.
Tutt’altro che un semplice oggetto ludico, l’aquilone attraversa  la storia cinese legandosi profondamente con le tradizioni e la filosofia di questo popolo. La sua invenzione, ennesima risposta all’antico anelito umano del volo, viene attribuita al filosofo Mozi che, nel IV secolo a.C., ne realizzò uno in legno, capace di volare per brevi tratti, denominato poi muyuan (aquilone di legno). In seguito la tecnica si perfeziona: la struttura passa ad essere realizzata con il più morbido e flessibile bambù mentre per le ali sono utilizzati stoffa o carta di riso. Nasce così un nuovo tipo di aquilone denominato zhiyuan (aquilone di carta) molto simile a quelli attuali.
L’utilizzo degli aquiloni, fino alla dinastia Tang (618-907 d.C.), è riservato quasi esclusivamente ad ambiti militari con lo scopo di trasmettere messaggi o ottenere informazioni facendo volare i soldati stessi, come in una specie di deltaplano. A questo proposito, sono diverse le storie su imperatori che, assediati da eserciti nemici, cercano di chiamare rinforzi proprio attraverso degli aquiloni.
È solo con le successive dinastie Song (960 -1279) e Ming (1368-1644) che l’aquilone diventa un passatempo, dapprima riservato alla corte imperiale e poi gradualmente esteso al popolo. In questo modo si sviluppa anche una fitta rete di credenze che associano l’aquilone alla Festa dei Morti (5 Aprile) per la sua capacità di congiungere cielo e terra e di portare ai defunti l’affetto dei propri cari in vita. L’arte del costruire questi oggetti si raffina estremamente e le forme e decorazioni, di rara bellezza ed eleganza, vengono associate a precise simbologie: per esempio, il pesce significa ricchezza, le rondini  felicità di coppia, il pipistrello fortuna, la gru lunga vita.

Il nome cinese attuale dell’aquilone, fengzheng (composto dalle parole "vento" e "zheng", nome di uno strumento musicale tradizionale), risale poi all’invenzione degli aquiloni musicali, i quali, provvisti di particolari dispositivi simili a flauti, sono capaci di emettere melodie quando librati nel vento.
Anche oggi in Cina, gli aquiloni, realizzati in infinite forme, disegni e dimensioni, sono allo stesso tempo considerati come gioco, opera d’arte, meraviglia della tecnica e talismano. Inoltre, nella medicina tradizionale, far volare un aquilone è ritenuto un modo per il aiutare il benessere e l’equilibrio psico-fisico allontanando ansia, disagio e depressione.
L’aquilone cinese è dunque un piccolo miracolo che ha conquistato il mondo anticipando addirittura il moderno aeroplano, come ricorda anche una targa esposta al museo dell’aeronautica di Washington: "The earliest aircraft are the kites and missiles of China".

Fabiana Andreani

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