L’Italia unita e il mondo ispanico

 

L’Italia unita e il mondo ispanico

Due giornate di studio organizzate dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere sull’immagine dell’Italia unita nel mondo ispanico

Martedì 6 e mercoledì 7 dicembre si è svolto presso la sede di palazzo Du Mesnil il convegno Italia desde fuera. La percezione dell’Italia unita in Spagna e Ispanoamerica, due intense giornate di studi incentrate sul modo in cui il mondo ispanico e ispanoamericano ha percepito l’Italia della seconda metà del XIX secolo. I numerosi ospiti hanno trattato l’argomento sia dal punto di vista storico che da quello letterario, soffermandosi inoltre su alcune delle figure centrali del risorgimento italiano, come Garibaldi e Mazzini, mettendole in relazione con altrettanto importanti figure della storia dell’America Latina.
L’inizio dei lavori ha visto il susseguirsi di tre interessantissimi contributi: il primo è stato quello del professor Giovanni Battista De Cesare, che ha ripercorso le tappe del viaggio di José Enrique Rodó in Italia descritte nel libro Sulla strada di Paros; il secondo intervento è stato quello del professore Antonio Scocozza, che ha tra l’altro proposto un interessante confronto tra le figure di Giuseppe Mazzini e Simón Bolívar; il terzo contributo è stato quello della professoressa Elvira Falivene su un opera di Gertrudis Gómez de Avellaneda, Espatolino, narrante le gesta di un brigante italiano nell’Italia pre-unitaria.
A chiudere il primo giorno sono stati gli interventi della professoressa Giuseppina Buono che, a partire dalle parole di Vicente Gerbasi, ci ha parlato dell’Italia vista con gli occhi degli emigranti, del professore Raffaele Nocera e di Valerio Giannattasio che hanno delineato l’immagine dell’Italia fascista in America Latina.
Il secondo giorno è stato altrettanto ricco di contributi interessanti, tra i quali ricordiamo: quello di Paul Aubert, docente presso l’Università di Aix-en-Provence, sulle considerazioni degli intellettuali spagnoli di fronte all’unità d’Italia; quello della professoressa Rosa Maria Grillo dell’Università di Salerno, che ci ha mostrato l’immagine di Garibaldi da un punto di vista strettamente femminile; la professoressa Arcelus-Ulibarrena che ci ha descritto la Napoli risorgimentale vista da Manuel Pérez Villamil; e la professoressa Francesca De Cesare che ci ha riportato ai nostri giorni, con la crisi italiana dell’ultimo governo ripercorsa attraverso i titoli della stampa spagnola. Tra gli interventi del pomeriggio di mercoledì 7 ricordiamo quello del preside Augusto Guarino sull’Italia, e in particolare Napoli, nella narrativa spagnola contemporanea e, in chiusura, quello del dottor Luca Cerulo sull’Italia descritta da Vintilia Horia, scrittore rumeno esule morto in Spagna nel ’92.
Il convegno, a cui hanno preso parte numerosi giovani, è stato un omaggio da parte degli ispanisti dell’Orientale ai 150 anni dell’unità d’Italia, utile a sottolineare l’intensa relazione storica e culturale che da sempre ha legato il nostro paese al mondo ispanico, e il continuo e crescente interesse nei confronti della storia e della cultura spagnola e ispanoamericana.

Davide Aliberti

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