L'addio ad Assunta Liguori. Il Rettore Lida Viganoni: “Sconcerto e cordoglio”

 

L'addio ad Assunta Liguori. Il Rettore Lida Viganoni: “Sconcerto e cordoglio”

Un momento del saluto ad Assunta Liguori. Foto: Azzurra Mancini

A Casandrino i funerali della giovane studentessa - Il padre: “Mi ha insegnato che al di là del nostro piccolo sguardo c'è il mondo”. 

“Esprimo il mio sconcerto e il cordoglio più profondo per questa giovane vita spezzata troppo presto. È davvero ingiusto”. Nella parole del Rettore Lida Viganoni tutto il dolore dell'Orientale per la drammatica scomparsa della sua studentessa. “Brillante”, sottolinea a parte il Rettore. Sì, brillante. Assunta Liguori, studentessa dell'Università L'Orientale, era in viaggio di studio in Cina quando il terribile incidente ferroviario che ha interessato la tratta Hangzhou-Wenzhou il 23 luglio scorso le ha portato via la vita. Il viaggio in Cina, sognato e progettato a lungo, sarebbe stata un'occasione per visitare e conoscere quel Paese. Al momento dell'incidente i treni stavano dirigendosi verso la provincia orientale di Zhejiang, che Assunta avrebbe visitato assieme a un compagno di studi. Le televisioni di tutto il mondo hanno mostrato le indescrivibili scene dell'impatto: i due vagoni caduti dal ponte, il fiume che scorre sotto. Convergenti le testimonianze commosse raccolte all'Orientale intorno al fatto che la giovane studentessa amasse viaggiare e lo facesse spesso: non a caso gli studi intrapresi nell'antico Ateneo campano avrebbero potuto permetterle di continuare a coltivare la sua passione e il sogno di una carriera diplomatica. Proprio per questo Assunta si muoveva su più fronti, e di recente era stata anche a Santo Domingo. Sono soprattutto di quel viaggio le foto di lei diffuse in Rete, che ritraggono il sorriso gioiosamente curioso dei suoi 22 anni. In Ateneo il Rettore Viganoni aveva ricevuto prima di chiunque altro la tristissima notizia e l'aveva immediatamente resa nota attraverso un comunicato apparso sul portale dell'Ateneo. La sua amarezza era passata in un attimo sul volto di tutti tra le mura dell'Università. In prossimità dell'aula del secondo piano della sede di via Marina, dove Sissy trascorreva a volte parte del suo tempo, avevamo raccolto le prime testimonianze. Non facile farlo. La commozione era ben visibile. Lacrime, parole affettuose, irrimediabile incredulità. Il presente che deve trasformarsi per sempre in passato, in un attimo. Dopo molti giorni, giovedì quattro agosto, di Assunta Liguori affettuosamente detta Sissy sono stati celebrati i funerali a Casandrino nella Chiesa di S. Maria Assunta davanti alle persone più care e a numerosissime altre. Durante la Messa il padre della ragazza ha ricordato tra l'altro la presenza dei colleghi di studio e delle amiche della danza. Tutti riuniti per ricordarla, anche chi non l'aveva conosciuta. Nonostante il caldo la Chiesa è gremita. Difficile esprimere il dolore e lo sgomento del momento. Ci muoviamo a fatica tra la gente. Persone immobili, numerosissime, silenziose. Il gagliardetto dell'Orientale, voluto qui dal Rettore, testimonia la compatta vicinanza della Comunità dell'Ateneo di cui Sissy è stata parte. Chiediamo a qualcuno dei presenti chi fosse Assunta, e le risposte sono semplici, essenziali. “Una ragazza piena di vita”, “amava viaggiare”, “raccontava a tutti delle sue esperienze all'estero”, “faceva tesoro degli studi per capire il mondo”. Una vita di viaggi, quella della ragazza, interessata ad approfondire sul campo quanto appreso all'Università, toccando con mano nuove culture, estendendo in ogni modo possibile i suoi orizzonti, e raccontando con gioia le esperienze vissute una volta tornata a casa: “Mai stanca e mai appagata,” – così la descrive il parroco – “il mondo era sempre troppo piccolo per lei che più vedeva e più voleva vedere”. Il padre sprona i presenti a non dimenticarla e a prendere esempio da lei: “Sono stato dall'altra parte del mondo, e questo me l'ha insegnato mia figlia. Mi ha insegnato che fuori, al di là dei nostri interessi e del nostro piccolo sguardo, c'è il mondo. Quella che conosciamo è soltanto 'una' delle tante realtà. Fuori c'è tutto il resto. Quando uscirete di qui, ricordatela così, pensando che non dobbiamo rimanere chiusi nel nostro piccolo mondo”. E chiude con un monito: “Solo il perdono, l’amore e la speranza possono farci rialzare”. Commossa anche la testimonianza della professoressa Elda Morlicchio, prorettore alla didattica dell'Orientale: “Assunta faceva danza, e andava in motocicletta: due ulteriori e semplici elementi che ci fanno riflettere sul carattere vivo di questa nostra studentessa. Un carattere confermato dai suoi voti, altissimi”. Alla fine della funzione centinaia di palloncini bianchi vengono lasciati andare in volo. Gli amici salutano Sissy a voce alta. “Ciao Sissy”.

Alberto Manco - Hanno collaborato Azzurra Mancini e Francesca De Rosa - © Università L'Orientale - Web Magazine d'Ateneo