L'altro: ospite o nemico?

 

L'altro: ospite o nemico?

Ghazi Karmaoui

Ciclo di incontri del Laboratorio internazionale e intermediterraneo sul tema L’Altro: ospite o nemico?. Il primo appuntamento è stato presieduto dal professore Ghazi Karmaoui dell’Università di Tunisi

Ghazi Karmaoui, attualmente direttore dell’Istituto Superiore degli Studi Applicati alle Scienze Umane dell’Università di Tunisi, ha tenuto a Palazzo Mediterraneo il primo incontro di un seminario intitolato La pluralité à l’épreuve de l’altérité dans la société judèo-tunisienne de l’entre deux-guerres: chronique d’une rupture annoncée. Karmaoui ha parlato in primis dell’importanza del sapere e della trasmissione dello stesso e ha sottolineando come in tempi di crisi economica i primi tagli siano effettuati proprio sulla cultura, danneggiando palesemente i rapporti interculturali tra i popoli. In secondo luogo, il professore, esperto di lingua e letteratura araba e francese, ha trattato il tema dell’alterità attraverso l’analisi di testi appartenenti alla cultura araba, molti scritti in francese, nel periodo tra le due guerre mondiali. La letteratura analizzata da Karmaoui spazia tantissimo: sono infatti stati narrati alcuni episodi di una raccolta del 1929, dove si racconta la storia di una donna adultera che ha dato alla luce un figlio meticcio e che si giustifica dicendo che il colore scuro del piccolo è dovuto alla paura che le ha causato la vista di un sudanese, credenze e leggende popolari e, infine, documenti che vanno dal 1905 al 1939 e dai quali sono scaturiti altri importanti dati circa le differenze tra musulmani ed ebrei, che spesso devono portare segni distintivi. Dunque era ed è ancora importante per alcune culture che l’altro si distingua, perché talvolta si sente il bisogno di proteggersi dalla minaccia dell’alterità, per cui è necessario che essa diventi riconoscibile. Un esempio palese può essere la legge che sancisce la protezione dei dimmi, ossia i non musulmani nei Paesi islamici, a patto che questi paghino una tassa, rispettino determinate norme e portino segni distintivi del loro essere ebrei, cristiani o di un’altra religione, quindi tratti peculiari che delineino la loro diversità, il loro essere altri. L'incontro si è concluso con diverse domande da parte degli studenti, visibilmente interessati e affascinati dall'argomento.

Marialberta Lamberti

© RIPRODUZIONE RISERVATA