L'Archeologia classica raccolta in un unico volume

 

L'Archeologia classica raccolta in un unico volume

Da sinistra: Bruno d'Agostino, Amneris Roselli, Lida Viganoni - Foto: L'Orientale Web Magazine

Presentazione del libro del professore Bruno d'Agostino Le rotte di Odisseo. Scritti di archeologia e politica di Bruno d'Agostino (Annali di Archeologia e Storia antica – Nuova serie 17-18)

Il 12 giugno, a Palazzo Du Mesnil, si è tenuta una giornata in onore del professore Bruno d'Agostino, durate la quale è stato presentato il libro che raccoglie molte delle sue pubblicazioni, curato dai dottori Matteo D'Acunto e Marco Giglio.
All'evento sono intervenuti il Rettore dell'Università degli studi di Napoli “L'Orientale”, la professoressa Lida Viganoni, la professoressa Amneris Roselli Preside della ormai ex Facoltà di Lettere e Filosofia, il professore Bruno Genito nelle veci del professore Roberto Tottoli Direttore del Dipartimento Asia Africa e Mediterraneo e il professore Fabrizio Pesando Direttore degli Annali di Archeologia e Storia Antica.
Il professore Bruno d'Agostino arrivò all'Orientale nel 1974 come docente di Etruscologia e antichità italiche e, come ha sottolineato il rettore, insieme al professore Maurizio Taddei ha giocato un ruolo fondamentale all'interno dell'Ateneo in quanto ha permesso il rafforzamento delle discipline archeologiche: la scuola di archeologia classica che il professore ha contribuito a fondare ha sempre goduto, in passato come oggi, di grande prestigio. Forte specificità dell'Orientale è inoltre il dottorato di ricerca in Archeologia - Rapporti tra Oriente ed Occidente, unico in Italia, di cui il professore d'Agostino è stato il responsabile per molti anni.
Il volume raccoglie alcuni scritti del docente che permettono una visione d'insieme sul suo percorso di ricerca; non hanno un ordine cronologico, ma sono legati da diversi ambiti tematici. Il titolo, Le rotte di Odisseo, è stato suggerito dallo stesso professore d'Agostino perché la parola rotte interviene in vari articoli e si può considerare quasi un filo di congiunzione, come l'aggettivo ininterrotto usato spesso dal professore nei suoi scritti ed evidenziato dalla professoressa Amneris Roselli che, a conclusione del suo intervento, si è augurata un ininterrotto rapporto con il nostro passato, con chi l'ha costruito e con i giovani, presenti in gran numero in sala a testimonianza della qualità del lavoro svolto finora all'Ateneo.
La presentazione del libro è stata affidata al professore Alain Schnapp, dell'Université Paris-Sorbonne, al professore Pietro Giovanni Guzzo e alla dottoressa Teresa Elena Cinquantaquattro, Soprintendente Archeologo di Napoli e Pompei ed ex allieva di Bruno d'Agostino.
I vari articoli selezionati per questo volume sono divisi in sei sezioni: Popolo e civiltà dell'Italia antica, I principi e la non città degli Etruschi, I Greci e l'Occidente, L'ideologia funeraria, L'immaginario tra Greci ed Etruschi, L'archeologia come metodo e politica. Queste tematiche riflettono quella che è stata la vita culturale del professore d'Agostino e sono figlie delle diverse influenze ed esperienze che ha assimilato nel suo percorso di studi: ad esempio, popolo e civiltà sono due parole che simboleggiano l'impegno del professore nell'ambito dello storicismo, mentre L'Immaginario tra Greci ed Etruschi si può leggere come la manifestazione di una curiosità legata all'incidenza che le immagini classiche hanno avuto, ed hanno tuttora, sulla cultura europea; la sezione I Greci e L'Occidente è forse la più personale, è la base culturale sulla quale è stata costruita l'architettura dell'intera opera.
L'area di lavoro che il professore d'Agostino ha prediletto è stata la Campania: questa è la più antica base impiantata dai Greci in epoca storica; da qui si sono diffuse conoscenze – come l'uso dell'alfabeto – non solo tra le popolazioni italiche locali, ma anche al nord fino agli Etruschi.
Uno dei siti più rappresentativi nel quale il professore ha lavorato è stato quello di Pontecagnano: qui non si è occupato solo degli scavi ma ha dato un enorme contributo alla ricerca con l'analisi dei corredi sepolcrali trovati in numerose tombe principesche, che ha messo in evidenza le novità nate dal raffronto tra elementi che già si conoscevano con qualcosa di diverso e mai visto. Questi studi, che sono stati fonte di riflessione per generazioni di ricercatori, sono raccolti in una serie di volumi presenti in tutte le biblioteche che trattano il mondo antico.
 

Francesca Ferrara - Direttore: Alberto Manco

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