Late Pre-Islamic Oman: conferenza di Paul Alan Yule
Late Pre-Islamic Oman: conferenza di Paul Alan Yule
Paul Alan Yule ha tenuto una conferenza sui rapporti culturali tra Oman e Iran alla luce del dato archeologico. Sponsor scientifici i dottorati Iran Turchia Asia Centrale, Archeologia: Rapporti tra Oriente e Occidente, Africanistica e il Cisa.
Le considerazioni di apertura di questa conferenza, nata da una proposta del professor Bruno Genito e del dottor Romolo Loreto, sono state rivolte al fatto che molto più che l’area Iranica o quella Mesopotamica, nel I millennio a.C., l’ampia regione d’insediamento settentrionale e centrale di quello che sarebbe diventato il Sultanato dell’Oman, archeologicamente parlando, rimane ancora poco studiata e la sua interpretazione storica ancora controversa e contraddittoria.
Sebbene al centro di una rete inter-regionale di scambi culturali e tecnologici che si estendeva dall’Asia meridionale al Mediterraneo, l’area Omanita ha giocato un ruolo curiosamente subalterno nella formazione del quadro storiografico regionale. E permane, quindi, un grande gap tra l’interpretazione storica, basata spesso su testi concisi e incompleti in combinazione con l’archeologia dell’alto golfo Persico-Arabico, e i modesti, spesso problematicamente pubblicati, contesti archeologici e ritrovamenti nello stesso Oman centrale. Basandosi su alcuni elementi e interpretazioni, ciò che risulta agli occhi del professor Yule in prima facies è la caratterizzazione dell’Oman come colonia di una classe alta Persiana, prima Partica e poi Sasanide. Anche se questo modello di riferimento contiene certamente elementi di verità, in quanto la base demografica allora consisteva principalmente di popolazioni Semitiche mescolate, che per secoli avevano imperversato in ondate nella regione, dall’Arabia centrale e sud-occidentale, tuttavia i dati archeologici a disposizione, sono ancora poco conosciuti e parzialmente interpretabili. Spaziando dalla cronologia della cultura di Samad (dalla prima alla tarda età del Ferro), passando per considerazioni di ordine tipologico, sulla base dei ritrovamenti soprattutto funerari (orecchini, pugnali, spade e ceramica), il Prof. Yule ha offerto una disamina articolata delle questioni ancora sul tappeto: il declino e l’impoverimento degli insediamenti nella tarda età del Ferro, rispetto a quelle più antiche, la probabile causa di ciò da interpretare anche alla luce della diffusione della terribile malattia della Peste e le variazioni climatico-ambientali di una regione molto particolare, fatta di deserti, ma anche di montagne, di una fascia costiera, già nota in epoca sumerica come paese di Māgān. Sulla base di queste considerazioni anche di tipo linguistico, il quadro che emerge dalle parole di Yule è quello di una potenzialità e ricchezza culturale dell’area, di fatto collocata a cavallo dell’antica regione di Mākā delle fonti antico-persiane, ancora tutta da decifrare.
Redazione
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