L'Inconscio italiano secondo Luca Guadagnino

 

L'Inconscio italiano secondo Luca Guadagnino

Copertina de "La domenica del Corriere" del 27 dicembre 1936 con cui  si celebra la vittoria italiana della guerra d'Etiopia

Il 19 aprile, presso la sede di palazzo Giusso, è stato proiettato il film-documentario Inconscio italiano (2011). L’evento, presentato dal professore Iain Chambers e dal regista Luca Guadagnino, è stato un momento di riflessione e dibattito su uno dei lati più oscuri della storia italiana: l'occupazione fascista dell’Etiopia

Il punto dal quale il regista di Io sono l'amore (2009) ha scelto di partire per questo suo film-saggio, come egli stesso lo ha definito, è il 3 ottobre del 1935, data in cui le truppe italiane invasero l’Etiopia. Il film, presentato fuori concorso alla 64esima edizione del Festival di Locarno, si propone di analizzare l’esperienza coloniale italiana e le origini dell'identità nazionale attraverso le testimonianze di sei intellettuali e una raccolta di immagini inedite dell’epoca.
 L’opera, in parte di natura autobiografica avendo il regista vissuto in Etiopia fino all’età di cinque anni, si presenta divisa in due parti. Nella prima parte assistiamo alle interviste fatte ai sei studiosi: si parte dagli storici Angelo del Boca e Lucia Ceci, che presentano l’argomento rispettivamente dal punto di vista storico e sociologico; gli antropologi Iain Chambers e Michela Fusaschi che analizzano gli avvenimenti con gli strumenti della critica postcoloniale; il filosofo Alberto Burgio che si concentra sul problema del razzismo e Ida Dominijanni che, attraverso un’interessante analisi politica, paragona il culto del Duce ad alcuni tratti del successivo e recente fenomeno del berlusconismo.

Nella seconda parte, le parole lasciano spazio ad una sequenza di immagini tratte dai cinegiornali dell'Istituto Luce e dagli archivi russi e inglesi. L’eccellente lavoro di montaggio, sostenuto dalle note di Harmonium (1981), una delle più importanti sinfonie per coro e orchestra del compositore americano John Adams, danno vita a sequenze di una “bellezza terrificante”, come annuncia Iain Chambers poco prima della proiezione. In questa seconda parte, il regista svolge un lavoro di decostruzione del documentario di propaganda, lasciando emergere ciò che è sempre stato rimosso, lasciato sepolto negli angoli più bui dell'inconscio italiano.

In Italia, l'invasione dell'Etiopia ha rappresentato una gigantesca operazione di propaganda fascista, spiega nel documentario Angelo Del Boca. Mussolini si assunse la piena responsabilità dell’invasione che, nel corso di sei anni, costò la vita a circa 300.000 persone e non venne mai seriamente presa in esame.

Con Inconscio italiano, Luca Guadagnino tenta di esaminare l'influenza che il colonialismo ha avuto sulla formazione dell'identità italiana, riportando alla luce un’esperienza che l'Italia non sembra essere ancora riuscita a rielaborare.
 

Davide Aliberti

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