Porcellane cinesi. Dal monocromo al policromo

 

Porcellane cinesi. Dal monocromo al policromo

Il Festino degli dei, Giovanni Bellini, olio su tela (170 x 188 cm), 1514.

Napoli, 24 marzo 2010 – Lucia Caterina illustra le varie tipologie di porcellane cinesi custodite nel Museo Duca di Martina e giunte in Europa tramite mercanti inglesi e olandesi

Aprire alla Cina scoprendo le tracce della civiltà cinese a Napoli. Questo l’intento dell’Istituto Confucio che ha inaugurato oggi una serie di incontri che si succederanno nelle prossime settimane.
Lucia Caterina, docente di Archeologia e storia dell’arte cinese e giapponese, ha dedicato il suo intervento alle porcellane cinesi custodite nel Museo Duca di Martina sito nella Villa Floridiana di Napoli. La collezione è stata formata nel corso dell’ottocento da Placido de Sangro, che aveva acquistato sul mercato antiquario un gran numero di pezzi pregiati provenienti dall’Oriente e giunti in Europa tramite mercanti inglesi e olandesi.
Attraverso una serie di diapositive, Caterina ha illustrato le varie tipologie di porcellane, dal bianco/blu cobalto al Blanc de Chine. Vasi, brocche, coppe, piatti, tazze caratterizzate da uno spettro iconografico molto ampio: motivi di fiori e uccelli, scene di romanzi di difficile identificazione, immagini taoiste e in alcuni casi simboli buddisti e forme islamiche.
Una svolta nella storia di quest’arte si ebbe nel 1644, con la caduta della dinastia Ming. I cinquant’anni successivi a questo avvenimento furono un periodo di transizione, durante il quale il mercato cinese si arrestò. Gli occidentali, perciò, si rifornirono presso i giapponesi, le cui manifatture policrome (Imari in blu, rosso, ferro, oro) ebbero grande successo. Alla riapertura del loro mercato, gli artigiani cinesi dovettero adeguarsi alla nuova moda in più colori. Nacquero così le famose famiglie verde e rosa.
Ma le linee che legano Occidente e Oriente si snodano sempre in più direzioni: accadeva spesso che le famiglie aristocratiche occidentali inviassero in Cina stampe di stemmi da riprodurre nei piatti e nei vasi oppure che un pittore come Giovanni Bellini, introducesse nel suo Festino degli Dei porcellane cinesi.
 
Mercoledì 7 aprile è prevista il secondo incontro sugli aquiloni cinesi, seguito dalle esercitazioni di Taijiquan con la professor Cheng Ping.

Aniello Fioccola

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