Scoprendo Procida: a spasso con "Ciuciariello"
Scoprendo Procida: a spasso con "Ciuciariello"
Durante una pausa dei lavori abbiamo "intervistato" un volto molto noto qui sull'isola
Considerata un’oasi naturale non ancora invasa dai massicci flussi turistici che, al contrario, interessano le altre due isole del golfo di Napoli, Procida in realtà è questo e molto altro ancora. Ha ispirato scrittori e registi come Elsa Morante che, a Procida ha ambientato l’Isola di Arturo e Massimo Troisi, regista ed interprete del film premio oscar Il Postino.
Abbiamo incontrato uno dei personaggi ormai storici dell’isola: Antonio Ambrosino, in arte “Ciuciariello”, figlio del pioniere della motoretta, il caratteristico taxi di Procida.
Lei è uno dei tassisti più noti di Procida, da quanti anni svolge questo mestiere? Come ha cominciato?
"Sono 7 anni che svolgo questo mestiere continuando la tradizione di famiglia. Mio padre è stato il primo a portare la motoretta a Procida nel lontano giugno del 1955. Tanti anni fa vivevo a Trieste. Quando tornai a Procida, l’unico mestiere che potevo fare era quello del tassista."
Cosa significa per lei essere procidano?
"Sono nativo di Procida così come i miei genitori, i miei nonni ed i miei bisnonni. A differenza di chi vive sulla terra ferma, nascere su di una piccola isola come questa, comporta una maggiore capacità di adattamento. Procida è una piccola comunità dove ci conosciamo tutti e ci sono cerchie ristrette di amicizie che durano negli anni."
I vostri non sono taxi comuni. Quali sono le loro particolarità?
"È vero, sono più piccoli e stretti dei comuni taxi perché devono adattarsi alle stradine di Procida che al novantapercento sono tutte a senso unico. Quindi i turisti sono costretti a viaggiare su questi "micro taxi". Anche se il mio, non è poi tanto mini perché omologato per sei persone e può trasportare molti bagagli anche se potrebbe non sembrare."
Quali celebrità sono salite sul suo taxi?
"Moltissime. Volendo ricordare solo gli ultimi direi Enrico Mentana, la cantante Giorgia, Lucio Dalla, Afef, Tronchetti Provera e tanti altri."
Quali sono i luoghi che un turista che arriva a Procida deve assolutamente vedere?
"Prima di tutto Terra Murata che è la vecchia Procida, dove c’è l’Abbazia di San Michele Arcangelo: la chiesa principale dell’isola, che ha oltre 1000 anni di storia, risalente al VII – VIII secolo d.C.
Poi la famosa spiaggia del Postino di Troisi e infine la Corricella, borgo di pescatori sito al di sotto di Terra Murata, con tutte le sue casette costruite nella roccia di tufo, a cui si può accedere solo a piedi. Questa è la sua bellezza: non ci sono macchine né mezzi motorizzati."
Come definirebbe l’isola di Procida?
"Procida è la “Cenerentola” del golfo di Napoli perché adatta alle vacanze delle famiglie che cercano un po’ di tranquillità a differenza di Capri ed Ischia che sono più mondane. Procida, infatti, vive in una sua dimensione tranquilla. Diciamo la verità: fino a 20 anni fa il procidano medio viveva svolgendo soprattutto attività legate al mare e quando i marinai facevano ritorno a Procida dopo una lunga navigazione di 6-7 mesi volevano godersi la tranquillità di casa. La situazione è rimasta tale fino a qualche anno fa anche se negli ultimi tempi le cose stanno cambiando."
Raffaella Sbrescia, Chiara Pasquinucci