Segreteria studenti dell’Orientale più vicina agli iscritti
Segreteria studenti dell’Orientale più vicina agli iscritti
Carpentiero: usciti da un sistema antiquato
Addio ai freddi sportelli simili a quelli degli uffici postali o bancari. Spazio a scrivanie con sedie da ambo i lati: una per il personale di Segreteria, l’altra per gli studenti che vengono qua per ricevere informazioni o chiarimenti. Un “centro di accoglienza”, come lo ha definito Vittorio Carpentiero, coordinatore dell’ufficio Segreteria che intende togliere lo studente dal disagio, oggi non più facilmente comprensibile, che si prova quando si parla avendo tra sé e l'interlocutore una barriera materiale eccessiva. Già nel 2008 c’erano state modifiche estetiche alla Segreteria, con l’abolizione dei vetri che separavano il personale dagli studenti e facevano simbolicamente da barriera tra gli studenti stessi e l’antica istituzione campana. Ora, con la possibilità di stare seduti, il passo fatto a favore di una condizione accogliente appare evidente. Come spiega Carpentiero, “la Segreteria studenti è fortemente mutata negli ultimi anni, cercando di avvicinarsi agli standard europei, per essere più rispondente ai bisogni e alle esigenze degli studenti: un obiettivo fortemente voluto dalle autorità accademiche, dal Rettore Viganoni e dal pro-rettore alla didattica, la professoressa Morlicchio”. “La segreteria è cambiata in tutti i sensi – continua Carpentiero – adesso la maggioranza delle procedure è on line, e lo studente riesce a sbrigarle da casa. Quindi, non ha necessità di recarsi di persona in segreteria a meno che non abbia bisogno di una stretta consulenza: in questo modo si è usciti da un sistema in qualche modo borbonico, in un certo senso direi anche ottocentesco, passando ad uno vicino a quelli in uso nei giorni nostri”. Aria di cambiamenti per gli studenti dell’Orientale, quindi. L’ultimo, in ordine di tempo, riguarda le verbalizzazioni on line degli esami. Già da luglio un gruppo di docenti, uno per ogni Facoltà, sta sperimentando la nuova procedura abbandonando la vecchia registrazione cartacea. Quando sarà ufficializzata ed estesa a tutto l’ateneo, la verbalizzazione delle prove d’esame avverrà in tempo reale, riducendo notevolmente i tempi di attesa per le registrazioni sul libretto elettronico di ogni studente. “In passato le registrazioni avvenivano mediamente dopo due anni – spiega Carpentiero – adesso i tempi sono scesi ad un paio di mesi. Ma noi vogliamo azzerarli”.
A fronte di questa apprezzabile e non facile ricerca di “welfare studentesco” non mancano ovviamente voci fuori dal coro: informazioni giudicate "sbagliate" da qualche studente, ascolto considerato insufficiente e scarsa disponibilità nella risoluzione dei problemi. Fin qui sembrerebbe che la questione possa essere ricondotta a questioni di tipo relazionale. Ma, soprattutto, le voci raccolte tra gli studenti riguardano qualche carenza nei servizi on line, e qui si tocca un aspetto più complesso della questione. La Segreteria, insomma, è in rodaggio, e il lavoro compiuto dalla struttura deve combinarsi con numerose variabili.
Di sicuro c'è che lo spazio è oggettivamente accogliente, il contesto non è comparabile con quello di appena pochi mesi or sono e a giorni sarà installato lo schermo con le informazioni sugli esami e altre attività d'ateneo. Ora bisognerà verificare che tutto quanto accompagna il lavoro svolto al piano terra trovi adeguato e pronto supporto da parte di tutti coloro che, in ateneo, devono contribuire al successo di questa iniziativa che intende offrire allo studente un servizio adeguato. Certo, lo spazio che gli studenti identificano come "segreteria" è solo una tra le altre parti che compongono un servizio complesso e delicato, oltre che decisamente di primo accesso. Con quanto questo comporta: cosa della quale bisognerebbe sempre tener conto quando si parla di "Segreteria". Non si tratta, infatti, di una mera questione estetica, ma di una complessa vicenda strutturale, e che, in questo caso come in numerosi altri, chiama in causa tutti coloro che hanno a cuore la percezione che del loro ateneo gli studenti hanno.
Chiara Pasquinucci, Raffaella Sbrescia