The Soul of West Java

 

The Soul of West Java

I professori Giovanni La Guardia e Antonia Soriente hanno organizzato uno spettacolo di danza e musica indonesiana classica e contemporanea

Napoli, 20 maggio - Se c’è una cosa che distingue la musica tradizionale-popolare da quella colta è l’atteggiamento degli artisti nei confronti del pubblico e viceversa. In una sala da concerto, dove si suona la Nona di Beethoven, un colpo di tosse o un movimento di sedia può essere considerato un delitto e un’offesa alla purezza del momento artistico. Bisogna mummificarsi.La musica popolare, invece, ha nella sua stessa natura il coinvolgimento del pubblico, non solo nello spirito ma soprattutto nel corpo, e questo vale ancora di più quando si tratta di artisti della tradizione orientale.
L’Università "L’Orientale" - insieme al Conservatorio di musica San Pietro a Majella, all’Ambasciata della Repubblica di Indonesia e al Consolato Generale di Indonesia - ha organizzato uno spettacolo di danza e musica indonesiana classica e contemporanea. Ventisette musicisti e danzatori della Sekolah Tinggi Seni Indonesia di Bandung, Accademia nazionale per la formazione di artisti, insieme al direttore artistico Dwiki Dharmawan hanno presentato nel primo pomeriggio gli aspetti peculiari della tradizione musicali di Sunda, regione occidentale dell’isola di Java abitata da circa 30 milioni di persone. Dopo la lezione del maestro Dharmawan, il momento più bello e divertente dell’intera giornata: il pubblico è stato invitato sul palco per provare gli strumenti e capire in che modo nascono quei suoni, per noi così esotici. Molti studenti incuriositi hanno suonato lo xilofono, la viella, il tamburo kendang, il gong e il metallofono.
Più tardi, invece, in una sala Martucci pienissima si è svolto lo spettacolo vero e proprio. Alla presenza delle autorità, universitarie e non solo, il coinvolgimento è stato totale al punto che su invito dell’ambasciatore tutti i presenti si sono lasciati andare al ritmo della musica sundanese.

Aniello Fioccola

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