Speciale sullo scavo archeologico dell'Orientale a Cuma

 

Speciale sullo scavo archeologico dell'Orientale a Cuma

Abbiamo visitato la campagna di scavo scuola organizzata a Cuma dall’Università degli studi di Napoli "L’Orientale"

Napoli, 29 giugno 2010 – Lo scavo archeologico di Cuma è un progetto formativo che L’Orientale ha portato avanti dal 2001, prima sotto la direzione del professore Bruno D’Agostino e successivamente, dal 2007, di Matteo D’Acunto.
Per la prima volta i rinvenimenti di due abitazioni hanno fornito una lettura nuova della città offrendo l’opportunità di entrare nella dimensione reale e quotidiana della vita dell’epoca.
Le domus, che presentano un’estensione notevole, sono state individuate nel quartiere compreso tra le Terme del Foro a sud e le mura settentrionali, quest’ultime scavate in precedenza da Bruno D’Agostino. Inoltre, lo scavo in abitato è anche quello più interessante dal punto di vista stratigrafico in quanto mostra tutte le fasi costruttive delle abitazioni e i meccanismi di trasformazione a cui sono state soggette in un arco di tempo che va dal IV-III sec. a.C. fino al V-VI sec. d.C.                                                                              
Uno degli aspetti più importanti è senz’altro quello didattico: gli studenti partecipano attivamente a tutte le fasi del lavoro dallo scavo, dalla documentazione e il disegno fino ad arrivare alla catalogazione degli oggetti rinvenuti. In questo modo l’apprendimento smette di essere solamente teorico e abbraccia anche la sfera pratica completando il lavoro in biblioteca con quello nel cantiere. L’obiettivo è quello di formare gli studenti affinché acquisiscano una propria indipendenza e diventino figure professionali a tutto tondo; tutto ciò malgrado le incertezze sul futuro, i pochi fondi stanziati e l’assenza di un albo che ne tuteli i diritti.
Tuttavia lavorare a Cuma significa anche avviare un’operazione politico-culturale in quanto quest’area, prima bistrattata a causa anche di infiltrazioni criminali, è ora in via di recupero e valorizzazione.

Lo scavo archeologico di Cuma è definibile in base a tre punti di vista: scientifico per la conoscenza della città stessa, didattico per la completa partecipazione degli studenti al progetto ed infine politico per il rilancio di un’area sotto il profilo storico e ambientale.

 

Vedi anche:
Lo scavo di Cuma: abbiamo intervistato il direttore, Matteo D'Acunto nella rubrica Interviste
Speciale Cuma: la parola a studenti e dottorandi nella rubrica Vita universitaria

Raffaela Costanzo, Francesca De Rosa, Maria Izzo, Marialberta Lamberti

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