Un viaggio nei ricordi per raggiungere la Cina
Un viaggio nei ricordi per raggiungere la Cina
Capri: presentata la mostra “Italiani in Cina. Note di viaggio fra il visibile e l'invisibile”. Confermato ancora una volta il tradizionale rapporto dell'Orientale con la Cina. Il Rettore Viganoni: "Continuiamo ad essere un punto di riferimento tra Occidente e Oriente”.
In occasione del quinto anniversario dell'Istituto Confucio di Napoli e della Festa di Mezz'autunno cinese, nella cornice dell'antica Certosa di San Giacomo a Capri, è stata inaugurata la mostra “Italiani in Cina. Note di viaggio fra il visibile e l'invisibile”.
All'evento erano presenti Il Rettore dell'Orientale Lida Viganoni, la professoressa Anna Maria Palermo, direttore dell'Istituto Confucio che ha sede presso l'antico ateneo campano, il soprintendente ai beni culturali Fabrizio Vona, il sindaco di Capri Ciro Lembo, la professoressa Carla Salvaterra, prorettore dell'Università di Bologna, la professoressa Marina Timoteo, direttore del Confucio bolognese e l'ospite d'onore il professore Wang Li Ming, membro della commissione legislativa dell'Assemblea Nazionale del Popolo.
L'accoglienza all'ingresso della chiesa che ospitava la conferenza è stata delle più suggestive: quatto ragazzi indossavano degli splendidi costumi teatrali cinesi originali, donati dall'ambasciata cinese quattro anni fa al nostro Istituto. Prima di proseguire verso la mostra, i membri cinesi del Confucio hanno offerto agli ospiti il Biscotto della Luna, dolce tipico della Festa di Mezz'autunno.
L'Istituto Confucio è un'istituzione creata dal Ministero dell'Istruzione Cinese per promuovere la diffusione della cultura e della lingua cinese in tutto il mondo.
Nel mezzogiorno, il Confucio ha sede a Napoli, istituito dall'Università degli studi di Napoli “L'Orientale” in collaborazione con la Shanghai International Studies University. L'Istituto ha trovato nell'Orientale un importante punto di riferimento data la sua storia. Come ha infatti ricordato Lida Viganoni, “l'Orientale è la prima scuola di sinologia e orientalistica dell'Occidente. Il cinese si insegna in Occidente per la prima volta a Napoli, all'Orientale, a partire dal 1732 quando il missionario Matteo Ripa, di ritorno da un lungo soggiorno in Cina, fonda il Collegio dei Cinesi. Quindi abbiamo una tradizione nel rapporto con l'Oriente che ha radici molto profonde e ancora oggi continuiamo ad essere un punto di riferimento tra Occidente e Oriente”.
Il progetto “Italiani in Cina” nasce intorno al tema del viaggio e ripercorre i ricordi di alcuni intellettuali e studiosi italiani che hanno viaggiato in Cina. L'allestimento della mostra, curato dall'artista Gianluca Cingolani, si sviluppava nel Portico del Chiostro piccolo della Certosa; ambientazione non scelta a caso in quanto il Portico è un luogo di passaggio, una soglia che divide gli ambienti interni dal mondo esterno, ed è proprio nel suo percorso circolare che culture, lingue e paesaggi di mondi diversi si fondono gli uni negli altri. Al Chiostro si arrivava seguendo un percorso di sassi rossi che richiamavano il colore della terra della Città proibita.
Il tema portante della mostra è stato raccontato attraverso quattro video e l'installazione di lunghi rotoli di tela verticali ottenuti con la tecnica del digital composing, divisi in tre tappe: “Il Viaggio. Orizzonti: oltre l'invisibile c'è il visibile” rievoca il viaggio in Cina attraverso paesaggi che sfumano l'uno nell'altro fino ad arrivare al lugouqiao, il Ponte del Pozzo Nero, detto Ponte di marco Polo; “La Via. Trasformazione attraverso la scrittura” che segue la storia della scrittura, veicolo di civiltà e “La Soglia. Porta della Luna” come metafora del coraggio che serve nell'attraversare la soglia ed andare oltre se stessi.
Alla fine del percorso, l'artista ha offerto la possibilità ai visitatori di prendere una moneta tradizionale cinese come portafortuna.
Il percorso “Italiani in Cina” non si limiterà a questa mostra. Questa volta sono stati gli scrittori Curzio Malaparte e Maria Antonietta Macciocchi ad ispirare l'artista con i lori ricordi, ma in futuro potrebbero essere Alberto Moravia o Bernardo Bertolucci ad essere raccontati da un artista contemporaneo, magari da un artista cinese che fa suoi i pensieri di un italiano verso la Cina.
Francesca Ferrara - Direttore: Alberto Manco