Viaggio nell’arte declamatoria giapponese
Viaggio nell’arte declamatoria giapponese
Appuntamento il 25 Maggio a Palazzo Corigliano per scoprire il Rakugo e le altre forme di spettacolo tradizionale giapponese
C’è il venditore furbo e millantatore, ci sono il padre e il figlio ubriaconi, il vecchio di campagna che parla in dialetto oppure l’intellettuale presuntuoso che si confronta con la saggezza di un monaco. Tutti prendono vita da un unico narratore seduto in ginocchio al centro del palco, il quale, senza l’uso di alcuno sfondo, impersona queste vicende immaginarie attraverso un abile uso di espressioni facciali, gesti e di una declamazione incalzante. Questo è il Rakugo (letteralmente “parole cadute”), il più conosciuto genere dell’arte declamatoria giapponese e il risultato è un monologo coinvolgente che riesce ad emozionare anche il più distaccato degli spettatori.
Il novelliere, vestito con un normale kimono, racconta l’intera vicenda aiutandosi con un ventaglio (sensū) e un fazzoletto di tessuto (tenugui) che la mimica rendono, secondo l’occasione, oggetti diversi come un libro, un portafoglio, un pugnale o delle bacchette per mangiare. Allo stesso tempo, una meticolosa cura dei gesti e della prosodia accompagna ogni passaggio e conduce lo spettatore a immaginare e vivere una scena che nella realtà non esiste.
Simile al Rakugo, è il Kōdan dove il narratore, sempre seduto in ginocchio, ritma la sua recitazione colpendo vigorosamente il palco con una robusta bacchetta o un ventaglio di legno. Anche qui la bravura di chi recita crea dal nulla personaggi, luoghi e vicende.
Questi sono solo alcuni dei generi tradizionali dell’arte declamatoria giapponese che affonda le proprie radici nel Medioevo del Paese per avere un periodo di massima diffusione durante il cosiddetto periodo Edo (1603–1867), quando si afferma come spettacolo per la classe dei mercanti.
Negli ultimi anni quest’arte vive un nuovo periodo di fortuna grazie alla diffusione di trasmissioni televisive dedicate e di spettacoli itineranti anche al di fuori del Paese, che l’Orientale si prepara ad ospitare.
Nella suggestiva cornice dell’Aula Mura Greche di Palazzo Corigliano, infatti, venerdì 25 Maggio dalle ore 16:30 sei artisti dell’Associazione corporativa dell’arte declamatoria (Rakugo geijutsu kyōkai) si alterneranno sul palco per offrire un ampio sguardo su questi generi tradizionali.
Nell’ordine interverranno:
SANSHŌTEI YUMETARŌ (rakugo)
SHUNPŪTEI AIKYŌ (rakugo)
KANDA KIRARI (kōdan)
SEKISEKITEI MOMONOSUKE (rakugo)
HIYAMA UMEKICHI (zokkyoku)
NARITA MICHIKO (ohayashi)
L’evento, a partecipazione gratuita, è patrocinato dalla Japanese Agency for Cultural Affairs e l’Istituto Giapponese di Cultura di Roma.
Fabiana Andreani