Interviste
Antonio Varsori, presidente della Società Italiana di Storia Internazionale e titolare della cattedra Jean Monnet presso la Facoltà di Scienze Politiche di Padova, è intervenuto al convegno "Un’isola caraibica nella guerra fredda: Cuba e la crisi dei missili", organizzato dall’Orientale nella ricorrenza dei 50 anni dalla crisi dei missili
<!--{cke_protected}{C}%3C!%2D%2D%0A%09%09%40page%20%7B%20margin%3A%202cm%20%7D%0A%09%09P%20%7B%20margin-bottom%3A%200.21cm%20%7D%0A%09%2D%2D%3E--> L’informazione è fondamentale, specie quando ci sono conflitti in corso, ma non è facile fare i conti con le “propagande”.Maria Vitiello, studentessa all'Università "L'Orientale", racconta come la scoperta del Taiko le ha cambiato la vita.
Maria Vitiello, innanzitutto può spiegarci cos'è il Taiko e cosa vuol dire seguire il TaikoDo? In Giappone, sin dall’antichità, si è tramandata l’essenza dello spirito giapponese attraverso arti tradizionali quali ad esempio il JūDō, la Via della cedevolezza, il KenDō, la Via dell’arte della spada, il ChaDō, la Via del tè o lo ShoDō, laLaurea all'Orientale, lavoro a Prato. Martina Caschera, laureata in Lingue e Culture Comparate e dottoranda in Asia orientale e meridionale, racconta la sua esperienza.
Dottoressa Caschera, quale ricordo ha della sua esperienza di studio all'Orientale? Ho un bellissimo ricordo del periodo “triennale” e un ricordo necessariamente diverso di quello, anche se più recente, “specialistico”. Il triennio è stato il percorso formativo di base, indispensabile.La periferia può essere un luogo fisico ma, soprattutto, un luogo dell’anima. Il Web Magazine d’Ateneo ne parla con Giovanna Ricchezza, laureata in lingue e culture dell’Asia e dell’Africa, con una specializzazione in cinese, cresciuta ad Afragola ed ora residente a Prato: “Mi sembra di essere perennemente in viaggio sui binari che tengono uniti centro e periferia, senza mai scendere”
Giovanna Ricchezza, che ricordo ha della sua esperienza di studio all'Orientale? Sono cresciuta nell'immediata provincia napoletana, un contesto privo d'identità propria, vuoto perché del tutto dipendente dalla grande e vicina metropoli.Molti gli studenti che tutti i giorni arrivano all'Orientale da zone staccate da Napoli. Il Web Magazine d'Ateneo ha intervistato Nicola Di Mauro, studente di relazioni internazionali e fondatore del progetto insieme ad Alessio d’Amico, Giovanna Passaro e Giada Divisiato. “La mia esperienza all’Orientale è stata la base sulla quale ho immaginato il rapporto tra il centro e la periferia che tiene su tutto il progetto”
Nicola Di Mauro, lei è uno studente dell’Orientale, mentre Alessio d’Amico e Giovanna Passaro si sono laureati presso lo stesso Ateneo.
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Audio intervista - Ibadi Theology. Rereading Sources and Scholarly Works