Giorgio Amitrano
La popolare autrice di manga Hagio Moto incontra gli studenti dell'Orientale in una conferenza coordinata dal professor Giorgio Amitrano, docente di Lingua e Letteratura giapponese Visulizza il video nella rubrica Web Tv
Tra gli organizzatori il Dipartimento di Studi Asiatici dell’Università degli Studi di Napoli "L’Orientale", il festival permanente di cultura giapponese Nipponica, l'Ambasciata del Giappone, Japan Foundation e AISTUGIA. Venerdì 2 ottobre presso l’Orientale si celebrerà la giornata di studi dedicata alla cultura giapponese, con un’ospiIl celebre orientalista ci parla dei suoi rapporti con l’Ateneo e del suo lavoro di traduttore in occasione del convegno AIStuGia (Associazione Italiana Studi sul Giappone) all'Orientale
Professore Amitrano, ci può dire qualcosa sulle caratteristiche e i contenuti del convegno AIStuGia che sta per iniziare? "Si tratta del convegno generale dell’Associazione Italiana per gli Studi sul Giappone, nata nel 1972, che si svolge annualmente in varie sedi in modo da coinvolgere l’intero territorio nazionale.Dopo 25 anni il convegno annuale dell’AIStuGia (Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi) è tornato a Napoli
Niente giri di parole quando si parla dell’importanza dell’Orientale nel campo degli studi asiatici. Basta dare uno sguardo alla sua storia: fondata nel XVIII come Collegio dei Cinesi è indubbiamente la più antica scuola di orientalistica e sinologia del Continente europeo.L'articolo di Giorgio Amitrano pubblicato su Il Manifesto
«Non ci sono parole». È una frase che in questi giorni ricorre spesso nei nostri discorsi a proposito di ciò che è avvenuto in Giappone. Eppure questa dichiarazione di silenzio è subito smentita da un inarrestabile bisogno di commentare, raccontare e giudicare. Unanime l'ammirazione per il comportamento dei giapponesi.L’aula Matteo Ripa di Palazzo Giusso ha ospitato un’iniziativa volta a valorizzare la causa della libertà d’informazione
«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure». Così recita l’articolo 21 della nostra Costituzione: è evidente che le cose non vanno esattamente in questo modo.