Iain Chambers
È una riflessione sulla nozione di frontiera e sui limiti della rappresentazione, un’immersione nelle faglie della modernità per ritrovarvi le tracce di un diverso modo di rapportarsi alla storia e ai suoi sviluppi
Le molte voci del Mediterraneo, l’ultimo libro di Iain Chambers, evoca un discorso critico di confine in grado di attraversare ambiti disciplinari differenti – dalla storia alla letteratura, dalla filosofia all’antropologia e alla musica – senza restare imbrigliato entro le pur sempre rigide barriere del sapere immaginato come edificio a compartimenti stagni. La tesi diResponsabilità verso i consumi, riflessione sullo sfruttamento del Mondo: un seminario per gli studenti dell'Orientale
Marco Amalfi, lei condurrà un seminario di cui fra poco ci riassumerà il senso. Vorrebbe intanto dirci come valuterebbe la sua esperienza all’Orientale? Per certi aspetti mi sono trovato molto bene: le classi non sono troppo numerose, i professori sono molto sensibili e vicini alle necessità degli studenti.A palazzo Giusso presentazione del volume Borders of Justice
La legge e la giustizia sono uguali per tutti? Oppure il concetto di giustizia dipende dalla prospettiva da cui la si guarda e dalla condizione materiale in cui ci si trova? È questa la domanda che pone il volume Borders of Justice (Temple University Press, € 89,50).Il 19 aprile, presso la sede di palazzo Giusso, è stato proiettato il film-documentario Inconscio italiano (2011). L’evento, presentato dal professore Iain Chambers e dal regista Luca Guadagnino, è stato un momento di riflessione e dibattito su uno dei lati più oscuri della storia italiana: l'occupazione fascista dell’Etiopia
Il punto dal quale il regista di Io sono l'amore (2009) ha scelto di partire per questo suo film-saggio, come egli stesso lo ha definito, è il 3 ottobre del 1935, data in cui le truppe italiane invasero l’Etiopia.14 giugno 2012 - Le attività del Dottorato in Studi Culturali e Postcoloniali del Mondo Anglofono concludono il ciclo di quest'anno accademico con una Giornata di Studi dedicata alla questione coloniale e postcoloniale organizzata dalle professoresse Silvana Carotenuto e Lidia Curti, e presieduta dai due Chair Beatrice Ferrara (Dottoressa di ricerca in Studi Culturali, Postcoloniali e Ricercatrice MELA) e Francesco Cama (Laurea in Scienze delle Lingue, Storie e Culture del Mediterraneo e dei Paesi Islamici)