Anche l’Orientale partecipe delle celebrazioni per il centenario della fondazione dell’ANC
Anche l’Orientale partecipe delle celebrazioni per il centenario della fondazione dell’ANC
19 e 20 novembre 2012 – Due giornate dedicate all’African National Congress e alla sua percezione in Italia e all’estero, tra storia e arte
Cento anni fa nasceva uno dei più importanti movimenti nazionalisti impegnati nella lotta al colonialismo e all’apartheid, quello dell’African National Congress, partito la cui ascesa al governo della Repubblica del Sudafrica decretò la fine delle politiche segregazioniste, nel 1994.
A testimonianza di un secolo praticamente ininterrotto di lotte per i diritti umani e di ricerca della pace e dell’equità – il cui più alto segno è sicuramente l’istituzione della Commissione per la Verità e per la Riconciliazione istituita nel 1995 – in Sudafrica, così come nel resto del mondo, si svolgono quest’anno numerose celebrazioni della nascita del movimento.
Tra queste testimonianze, non poteva mancare quella del neonato Centro Studi sull’Africa Contemporanea (CeSAC) dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” che ha promosso e organizzato in collaborazione con l’History Workshop dell’Università del Witwatersrand di Johannesburg una Conferenza internazionale dal titolo L’African National Congress tra lotta interna ed esilio.
L’evento, articolato in tre sessioni, si occuperà di approfondire in prospettiva storica il percorso di lotta del partito in Sudafrica e il movimento di solidarietà internazionale anti-apartheid, con particolare riferimento all’Italia e alle esperienze artistiche, musicali e letterarie dell’esilio.
Nella prima sessione, “L’Italia e l’apartheid, l’ANC in Italia”, si indagherà il rapporto tra le dimostrazioni di solidarietà di studiosi e militanti dei movimenti di lotta al razzismo italiani e le pressioni sul regime dell’apartheid provenienti dal nostro paese e dal contesto internazionale. Cristina Ercolessi (Università degli studi di Napoli “L’Orientale”) ricostruirà quindi il contesto istituzionale della politica estera del governo italiano verso il Sudafrica in quei difficili anni, mentre Cristiana Fiamingo (Università degli Studi di Milano) osserverà l’esperienza italiana della lotta all’apartheid attraverso una ricostruzione delle dinamiche di lotta della società civile. A seguire, le testimonianze di alcuni membri italiani del movimento anti-apartheid, tra cui quella relativa al Coordinamento Nazionale anti-apartheid, storico punto di riferimento delle iniziative di sostegno alle attività dell’ANC in Italia.
La seconda sessione si aprirà con un ricordo di Annamaria Gentili (Università di Bologna) relativo alla studiosa militante sudafricana Ruth First, nota in Italia anche perché ricoprì il ruolo di vice-presidente della Fondazione Internazionale Lelio Basso, la quale fu ospite dell’Orientale poco prima della sua scomparsa, alla fine degli anni Settanta, in Mozambico, dove fu assassinata con un un pacco bomba inviato dai servizi segreti di Pretoria.
A seguire, i contributi degli studiosi dell’History Workshop dell’Università del Witwatersrand – ateneo con cui l’Orientale” ha di recente siglato un accordo di scambio – nei quali si racconterà l’esperienza di donne, giovani e militanti delle townshipo nella lotta dell’ANC. Tra i presenti, Noor Nieftagodien, Direttore dell’istituto, e Maria Suriano, dottore di ricerca di Africanistica all'Orientale, oggi docente di Storia africana nell’Università del Witwatersrand.
Nell’ultima sessione – curata da Jane Wilkinson (Università “L’Orientale”) e da Paola Splendore (Università Roma Tre) – si cercherà infine di sottolineare attraverso numerosi interventi l’importanza che le manifestazioni artistico-letterarie hanno avuto rispetto al movimento di lotta anti-apartheid. La poetessa sudafricana Khosi Xaba presenterà alcune poesie di lotta e dell’esilio, Itala Vivan (Università di Verona) interverrà sulla scrittura dell’esilio, il musicologo Fabrizio Spera si concentrerà sulla musica degli esuli sudafricani, mentre Maria De Vivo (“L’Orientale”) presenterà i disegni e le animazioni dell’artista sudafricano William Kentridge, tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea, in questi giorni a Roma con le proprie opere al Museo Maxxi (Museo delle Arti del XXI secolo) e al Teatro Argentina.
Redazione
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