Dai dati AlmaLaurea ritratto positivo per L'Orientale
Dai dati AlmaLaurea ritratto positivo per L'Orientale
Ottime novità per l'Università di Napoli L'Orientale sul fronte dei dati forniti dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. Rita Librandi: “Per il nostro ateneo il risultato va oltre le migliori aspettative”
La scena è un aeroporto internazionale. Una professoressa dell'Orientale è nella fila al varco d'ingresso quando si sente salutare per nome da una delle operatrici. Cosa non rara: la ragazza ha studiato all'Orientale, quindi ha trovato lavoro là. Di sicuro se si cerca lavoro in un'azienda che deve avere rapporti con Cina e Africa, con Giappone e America latina e così di seguito, il fatto di presentare una laurea presa all'Orientale pesa parecchio e porta fortuna. Studiare le lingue straniere aiuterebbe infatti a trovare lavoro, e in questa celebre università se ne studiano decine. Tanto per fare un esempio, un recentissimo servizio pubblicato dal settimanale l'Espresso mostra che chi si laurea in discipline linguistiche in uno dei vari atenei italiani dove questo è possibile ha buone probabilità di trovare lavoro in tempi più rapidi rispetto a chi abbia seguito altri percorsi disciplinari quali ad esempio quello di ingegneria, quello giuridico, o anche quello psicologico.
Un contributo importante per mettere ordine e analizzare il quadro del rapporto laurea-lavoro lo offre AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario - al quale l'Orientale ha aderito lo scorso anno - che rende disponibili online i curricula dei laureati di 64 Atenei italiani. A chi volesse farsi un'idea sia pure sommaria dell'importanza del Consorzio basti sapere che il suo archivio raccoglie oggi il 77 per cento dei profili dei laureati: un servizio che si può considerare ormai indispensabile per le Aziende (e non solo) che vogliano cercare in maniera rapida e certificata informazioni utili per i fini loro propri. Una utilità che, peraltro, costituisce una leva forte su certi malcostumi tutti italiani che favoriscono raccomandazioni non giustificabili e posizioni di privilegio piuttosto che il merito reale: tanto di cappello, dunque.
I dati elaborati quest'anno dal Consorzio dicono cose molto buone per l'Orientale. La professoressa Librandi, che su incarico del Rettore Viganoni cura per l'ex Collegio dei Cinesi il rapporto con AlmaLaurea, conferma quanto annunciato dal Rettore stesso nella seduta del Consiglio di amministrazione dello scorso 15 giugno: “Per il nostro ateneo” - riassume Rita Librandi - “il risultato va oltre le migliori aspettative. I nostri studenti ne ricavano un servizio aggiuntivo di non poco conto”. La professoressa, che ha dedicato parecchie energie al rapporto con il Consorzio, si riferisce tra l'altro alla possibilità che gli studenti hanno di pubblicare i loro profili in una banca dati di crescente importanza. “Chiaramente” - continua - “è una loro libera scelta fornire il curriculum al Consorzio, ma è interesse di ciascuno farlo: abbiamo messo a disposizione il servizio e l'organizzazione che serve a tenerlo in piedi”. E poi, con giusto orgoglio, si concede il lusso di un'affermazione soddisfatta: “Ci ha stupito il dato positivo”. Impossibile darle torto: l'Orientale si posiziona al di sopra della media nazionale per una serie di elementi positivi e concreti. L'interpretazione dei dati mostra che l'ateneo è stato nello spirito della riforma varata dieci anni or sono, tenendo il passo senza farsene stritolare, anzi uscendo a testa alta dalle difficilissime vicende che hanno afflitto l'università italiana negli ultimi anni.
All'Orientale, ad esempio, la laurea triennale è raggiunta in media a 24,6 anni: ben al di sotto della media nazionale, che si attesta al 25,9 per cento. Altro dato positivo è questo: il 17% degli studenti si laurea nei tre anni previsti dall’ordinamento e il 31 per cento con un solo anno fuori corso, attestandosi complessivamente sulla media nazionale. Da sottolineare poi, come ricorda molto opportunamente Rita Librandi, che “ben il 63 per cento dei nostri studenti ha svolto tirocini e stage” contro il 62 del resto d’Italia.
I dati di AlmaLaurea sottolineano la vocazione internazionale dell'Ateneo, caso mai ce ne fosse stato bisogno: il 29 per cento dei laureati di primo livello del 2010 ha svolto un’esperienza di studio all’estero. La percentuale brucia qualunque altro concorrente: la media nazionale infatti si attesta al 10 per cento e ogni potenziale matricola, così come ogni famiglia attenta a dove far studiare il figlio, può capire quale sia il valore di un simile dato. Le attività all’estero, peraltro, sono garantite non solo dai rapporti Erasmus, ma anche dalle numerose convenzioni stipulate con atenei di ogni parte del mondo. Ma forse il dato di cui più si può andare fieri è questo: “l'81 per cento dei nostri studenti è soddisfatto di studiare all'Orientale”, afferma Rita Librandi, e il 25 per cento di questa percentuale dichiara di esserlo “decisamente”, tanto che il 52 per cento “si iscriverebbe di nuovo all'Orientale”.
Situazione soddisfacente anche per quanto riguarda le lauree magistrali: l'età media di studenti che terminano in tempo il biennio è di 26,6 anni contro la media nazionale di 27,5. Anche qua emergono dati tanto positivi quanto sorprendenti: l'indice di presenza a lezione, ad esempio, è altissimo, dato che il 60 per cento dei laureati afferma di aver frequentato più di tre quarti dei corsi previsti dal proprio piano di studi. Inoltre, con la laurea di secondo livello aumenta decisamente, se possibile, la percentuale degli studenti dell'Orientale che svolgono un'esperienza all'estero, arrivando addirittura al 31 per cento contro appena il 15 della media nazionale. Un'esperienza di studio nel complesso più che positiva, se 67 laureati su 100 mettono per iscritto che si iscriverebbe nuovamente, con un 38 per cento che si esprime con un “molto soddisfatto”.
Insomma, un ritratto niente male con un Ateneo che si presenta in maniera senz'altro solida.
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Audio intervista - Ibadi Theology. Rereading Sources and Scholarly Works