Edoardo Bennato, non solo “canzonette”

 

Edoardo Bennato, non solo “canzonette”

Copertina dell'ultimo cd di Edoardo Bennato, Le vie del rock sono infinite

Sessantun anni anni e ben trentasei dischi all’attivo, Edoardo Bennato da quasi quarant’anni racconta in musica, e non solo, le contraddizioni della nostra società

Cantante, musicista, scrittore, architetto, fumettista: queste le varie “anime” di Bennato, ognuna delle quali ha trovato spazio nella sua lunga carriera, facendone un artista a 360 gradi.
Il gatto e la volpe, Sono solo canzonette, Viva la mamma, sono solo alcuni dei successi di Bennato che hanno contribuito a renderlo uno dei più importanti cantautori italiani. 
 
Ripercorriamo le tappe più importanti della sua carriera.
Nato a Bagnoli, quartiere della periferia di Napoli, Edoardo Bennato non ha mai trascurato le sue radici.
La passione per la musica in casa Bennato è un affare di famiglia: Edoardo, insieme ai due fratelli, forma Il trio Bennato, il cui repertorio spazia dal jazz al rock, dalla musica classica alla canzone napoletana. Ben presto il trio si scioglie e i tre fratelli iniziano a fare musica ciascuno per conto proprio.
Elvis Presley, Paul Anka, Jerry Lee Lewis ma anche Peppino Di Capri e Renato Carosone, per restare nell’ambito partenopeo, sono stati fonte di grande ispirazione per la musica di Edoardo.
Artista eclettico e controcorrente, agli esordi capita spesso si incontrarlo come suonatore ambulante nelle metropolitane di cui apprezza l’ottima acustica.
Risale alla metà degli anni Sessanta Era solo un sogno/Le ombre il suo primo 45 giri, con cui il rocker napoletano si presenta come one man band e primo cantante italiano a suonare l’armonica.
Gli anni Settanta segnano una importante svolta nella sua carriera. Cambia etichetta discografica e nel 1973 decide, ricordando il titolo di un suo brano, di "cominciare da zero", e dopo aver firmato un contratto con la Ricordi pubblica il suo primo album Non farti cadere le braccia.
L’impegno di Bennato non è solo con la musica: nel 1974 sulla rivista musicale Ciao 2001 compare una pagina completamente scritta a mano e con vari disegni, firmata Il Professor Cono, pseudonimo usato da Edoardo che prende spunto da una sua canzone.
Storica è diventata la copertina dell'album Io che non sono l'imperatore, in cui è riportato un suo progetto alternativo per la metropolitana di Napoli, messo a confronto con quello del Piano Regolatore predisposto dal Comune: questo è un ulteriore esempio di come Edoardo in quel periodo consideri le copertine dei suoi dischi come fondamentali mezzi di comunicazione.
L’attività musicale non lo distoglie dagli studi in architettura, che conclude ottenendo la laurea proprio con quel progetto sulla metropolitana di Napoli e i Campi Flegrei. Questo stesso album si evidenzia anche per la canzone Affacciati affacciati che si rivolge irrispettosamente a Papa Paolo VI e per Signor censore uno sbeffeggiamento contro l'imbavagliamento della cultura e del libero modo di pensare.
Ma l’esplosione del “fenomeno Bennato” si ha alla fine degli anni Settanta con Burattino senza fili, ispirato alla favola di Pinocchio e ai diversi personaggi di Collodi che, per l’occasione, diventano figure tipiche della nostra società. Il disco arriva rapidamente alla prima posizione delle classifiche di vendita e vi rimane per parecchi mesi, raggiungendo il milione di copie vendute.
“…Forse è stata una pazzia però è l'unica maniera di dire sempre quello che mi va”.
È il 1980 quando Edoardo Bennato, raggiunto il successo, scrive Sono solo canzonette avvertendo il pubblico che il suo intento è semplicemente quello di cantare e scrivere canzonette. Allora non rientrano esplicitamente nei suoi intenti né la politica né la cultura: temi che si sarebbero ritagliati uno spazio importante nella produzione dell’artista di lì a qualche anno.
Con il tempo, infatti, ai testi più leggeri e meno impegnati, Bennato affianca quelli che trattano più specificamente di problematiche legate alla sua terra d’origine, come Nisida che denuncia il degrado dell’isola a causa dell’abbandono e dello stabilimento Italsider di Bagnoli e 'A freva a quaranta, un atto d’accusa dove si parla della situazione critica vissuta nella quale versa in quel periodo la città di Napoli.
L’enorme successo di quegli anni porta Bennato a valicare i confini italiani, arrivando a suonare nei più grandi templi della musica europea, come all’Hallenstadion di Zurigo, al Prater di Vienna, al Victoria Hall di Ginevra.
Il successo di Bennato è notevole anche in Italia. Riesce, primo tra gli italiani, a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di 80 mila persone, senza contare il sold out al San Paolo di Napoli.
La personalità innovativa e geniale del menestrello rock emerge anche con il 33 giri Edo Rinnegato, del 1990, che dà il via ad una nuova realtà musicale che in seguito avrebbero seguito sia artisti italiani che internazionali: il disco contiene brani già pubblicati ma eseguiti in versione unplugged, una versione acustica con chitarre, armonica, kazoo e tamburello a pedale.
Sempre attento alla cronaca e all’attualità, nel 1993 incide Tu chi sei?, con chiari riferimenti allo scoppio del caso  Tangentopoli, dove il cantautore napoletano si domanda come mai nessuno prima era a conoscenza del malaffare che aveva corrotto una serie di personaggi istituzionali.
La fama internazionale di Bennato viene sancita nel 1996 quando partecipa al Pavarotti & friends, spettacolo a scopo benefico organizzato dal tenore Luciano Pavarotti. Edoardo non è nuovo ad eventi del genere, infatti, quando non è in sala di registrazione, partecipa ad iniziative musicali di vario genere: concerti con finalità per la tutela dell’ambiente, di solidarietà, e a carattere didattico e culturale;  fa anche da promotore per la realizzazione di nuovi progetti a beneficio della collettività ed inoltre il testimonial in diverse manifestazioni per sensibilizzare il valore dei prodotti naturali tipici regionali.
Nel 2006 Edoardo intraprende un’intensa collaborazione con Alex Britti. I due compongono, a quattro mani, una nuova canzone dal titolo Notte di mezza estate che diventa la hit di quell’estate.
L’ultima fatica discografica di Edoardo Bennato è del marzo 2010. Dopo cinque anni di silenzio musicale pubblica Le vie del rock sono infinite, lavoro dal quale emerge un ritratto spietato dell’Italia di ieri e di oggi: partendo da riferimenti alla storia del Regno delle due Sicilie, si giunge alle mafie, passando per il caso giudiziario che ha coinvolto la televenditrice Wanna Marchi.

Chiara Pasquinucci - Direttore: Alberto Manco

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Le ragazze fanno grandi sogni - Edoardo Bennato

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