Incontro con il professor Matteo D’Acunto, direttore della missione di scavo archeologico a Cuma
Incontro con il professor Matteo D’Acunto, direttore della missione di scavo archeologico a Cuma
"Se c’è un momento in cui il passato riprende vita è quando gli archeologi procedono allo scavo, quando entrano nelle abitazioni degli antichi, prendono in mano i loro utensili, interpretano quei frammenti della loro vita, che si sono trasmessi da allora ad oggi davanti ai nostri occhi"
Lavorando nella prospettiva della conoscenza e della valorizzazione di uno dei siti archeologici più belli e carichi di storia d’Italia, quello dell’Orientale si configura come il più grande scavo-scuola di tutta la Campania. Vanta, infatti, la partecipazione di ben 120 studenti, non solo italiani ma anche stranieri, pienamente coinvolti in tutte le fasi del lavoro: dallo scavo vero e proprio, alla documentazione, alla catalogazione e all’interpretazione dei reperti.
Piccoli archeologi crescono. Dopo aver tanto faticato sui testi universitari gli studenti iscritti al Corso di Laurea in Beni Archeologici hanno così l’opportunità di mettere in pratica le conoscenze acquisite partecipando alle campagne di scavo organizzate dall’ateneo. Vivendo quest’entusiasmante esperienza formativa, nonché di gruppo, i partecipanti possono non solo toccare letteralmente con mano i resti dell’antica città di Cuma (come utensili e vasellame), ma anche interpretare la complessa stratificazione archeologica che rivela le fasi di vita dell’abitato.
Pian piano prende vita l’immagine di un quartiere di epoca romana con la sua strada, le sue botteghe, l’ingresso alla domus, il peristilio e gli ambienti di rappresentanza e di servizio. Un domani il visitatore del sito archeologico di Cuma potrà percorrere le strade del quartiere, visitare e riassaporare la vita quotidiana degli antichi Cumani.
L’eccezionalità di questo scavo, che ha l’obiettivo di mettere in luce un intero quartiere abitativo di epoca romana, sta anche nella possibilità di “dare nuova vita” alle abitazioni dei primi coloni greci che fondarono Cuma attorno al 750 a. C. In particolare è emersa un’abitazione che presentava un focolare, che ha restituito ceramica del periodo geometrico. Incredibilmente in soli quattro metri di interro si conservano stratificati circa 1500 anni di storia del quartiere.
Gli scavi dell’Orientale hanno evidenziatouna stratificazione abitativa che va dalla metà dell’VIII secolo a.C. fino agli inizi del VI secolo d.C., testimoniando tutte le fasi della vita della città: dalla fondazione della colonia greca, alla conquista della città da parte dei Campani nel 421 a.C.; dalla romanizzazione, alla fine del IV secolo a.C., fino alla distruzione della città agli inizi del VI secolo d.C..
Tutto questo lavoro è stato reso possibile con l’impegno del professor D’Acunto e dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, con il contributo finanziario di istituzioni pubbliche e private, sotto l’egida della Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta e - nello specifico - dell’Ufficio Scavi di Cuma, responsabile dottor Paolo Caputo.
Le novità in merito all’aggiornamento del sito web della missione (curato da Roberto Bocchino e Gaia Forlano con l’apporto di collaboratori e studenti), riguardano la messa in luce del peristilio monumentale della casa romana, di ambienti di rappresentanza tra cui l’esedra (un pavimento con la rappresentazione di un labirinto) e di una seconda bottega che affacciava sulla strada: tutte scoperte emerse durante lo scavo del 2009 e documentate con foto e video.
Vedi Speciale Cuma nella rubrica Eventi e convegni
Prossima campagna di scavo : 7 giugno – 2 luglio 2010 (Iscrizioni non ancora aperte. Bando in via di pubblicazione sulla bacheca del professor D’Acunto).
Chiara Pasquinucci
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