Incontro con Paola Carusi sulla medicina islamica medievale

 

Incontro con Paola Carusi sulla medicina islamica medievale

Ibn Sina (Avicenna)

L’equilibrio della salute non è matematico, ma è uno stato in cui tutte le funzioni sono integre

Martedì 29 marzo si è svolto presso la sede di Palazzo Giusso dell’Orientale il terzo incontro su Alleanza terapeutica tra realtà e utopia, ciclo di seminari organizzati dal Centro Interuniversitario per la Ricerca Bioetica in vista di un convegno nazionale che si terrà il prossimo autunno. La professoressa Paola Carusi, docente de “La Sapienza” di Roma, ha tenuto la conferenza Medici, pazienti e vita sociale nella tradizione islamica di epoca classica (X-XII secolo), dinanzi a un ristretto numero di colleghi e studenti, giunti nella Sala Consiglio del III piano dell’edificio. Un percorso umano e accademico molto interessante e insolito quello dell’ex docente dell’Orientale, laureata in Chimica (Generale e Inorganica) e poi in Lettere (Lingua e Letteratura Araba), perché “folgorata sulla via di Damasco”, come sostiene il professore Alberto Postigliola, coordinatore dell’incontro. Attraverso un’esposizione breve e acuta, la Carusi ha indicato le caratteristiche principali della medicina islamica medievale, rilevandone tre fondamenti: la delicatezza nell’approccio al paziente, l’attenzione alla psicologia dello stesso, la premura nel trattamento. Dimostrando una modernità inverosimile per quei tempi, il medico islamico riteneva necessaria la gradualità dell’intervento sul paziente, riservandosi per ultimo l’operazione chirurgica. Nel rispetto solenne del giuramento di Ippocrate, egli svolgeva gratuitamente la sua professione e preparava da sé i farmaci poi prescritti, assumendo un ruolo ben più plenario del medico occidentale. L’attenzione si è spostata poi sulla struttura della medicina islamica medievale, suddivisa in tre canali: generale (anatomia, fisiologia, patologia), specialistica (oculistica, chirurgia, veterinaria) e farmacologica. L’internista era considerato il principe dei medici. “Molti fattori contribuivano a dare un equilibrio della salute,” – ha affermato la Carusi – “come l’età, l’ambiente in cui si viveva e le stagioni dell’anno”. Il confine tra filosofia e medicina era sottile, poiché, come proferì Avicenna, “l’equilibrio della salute non è matematico, ma è uno stato in cui tutte le funzioni sono integre, diverso da individuo a individuo”. Fondamentale era la conoscenza psicologica e fisica del paziente: “Il medico riteneva essenziale la prevenzione della malattia. Nel medioevo eludere l’infermità era più importante che curarla, per cui si cercava di fare tutto il possibile per preservare la salute di ognuno”. Vita sociale, musica (invisa nell’Islam attuale), i profumi e persino il vino (presente negli ospedali), coadiuvavano tale obiettivo. Particolare attenzione era rivolta anche alla sfera sessuale: “La soddisfazione sessuale tra i coniugi era salvaguardata attraverso l’utilizzo di afrodisiaci, poiché il sesso garantiva buon umore e salute fisica”. Appare interessante la modernità con cui gli islamici medievali affrontavano il tema della procreazione e dell’aborto. L’ultima parola spettava sempre al medico, ma si cercava di evitare gravidanze, con anticoncezionali come le pomate spermicide. Nonostante la chirurgia fosse l’ultima soluzione per curare il paziente (perché poteva causare infezioni), il medico non operava mai da solo, bensì solo se assistito. Come sostenuto inoltre da studiosi e psicologi moderni, l’amore poteva essere causa di malessere: “Così come lo stato di innamoramento agevolava il benessere del corpo e dello spirito, la delusione amorosa provocava la degenerazione e la spaccatura delle funzioni integre”. Pertanto era vitale preservare l’anima prima del corpo; da qui il concetto islamico di medicina spirituale e del medico come filosofo. Che cosa dava la salute dell’anima? “Sapienza, continenza, coraggio e giustizia, opposte a ignoranza, avidità, pusillanimità e ingiustizia”. Un insegnamento quanto mai attuale, che dimostra la chiaroveggenza della società islamica classica.
Dopo un breve dibattito con i presenti, l'incontro si è concluso. Per tutti coloro interessati ad altri eventi e alle tematiche affrontate, si consiglia il sito www.unibioetica.it.

Giovanni Pulente

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