Le prospettive sull’attuale crisi economica. La parola all’economista Huang Weiping

 

Le prospettive sull’attuale crisi economica. La parola all’economista Huang Weiping

Il professore Huang Weiping e gli studenti dell'Orientale

All’Orientale la lezione inaugurale del Corso di Laurea magistrale in Relazioni e Istituzioni dell'Asia e dell'Africa: “China, Europe, Usa – Perspectives on the Current Economic Crisis” tenuta dal professore Huang Weiping dell’Università Renmin (人民大学) di Pechino

Si è svolta il giorno 8 ottobre 2012, nell’aula T2 di Palazzo del Mediterraneo, la lezione del professore Huang Weiping, uno dei massimi esperti cinesi in economia internazionale ed economia dello sviluppo. Docente all’Università del Popolo di Pechino, nel corso della sua lunga carriera è stato membro di numerosi think tank nazionali ed internazionali, oltre ad aver svolto il ruolo di consulente per diversi enti governativi cinesi. Il professor Huang è anche una “vecchia conoscenza” dell’Orientale: da quando, nel 1987, ha frequentato a Napoli un master internazionale dell’Istituto di Studi per lo Sviluppo Economico, è tornato spesso sul suolo partenopeo per mettere a disposizione le proprie competenze e, anche quest’anno, non è mancato all'incontro. Coordinato dalla professoressa Maria Cristina Ercolessi, l’intervento di Weiping ha mostrato innanzitutto il quadro generale dell’evoluzione dell’economia cinese, specificando alcune delle sfide cruciali che la Cina sta affrontando e che dovrà sostenere nei prossimi anni. Nel disegno globale, invece, è critico l’approccio nei confronti dell’Europa e degli Stati Uniti. Il discorso verte sugli “8 obbiettivi del millennio” che le N.U. si sono posti di realizzare entro il 2015. L’economista ha spiegato il processo di dimezzamento della popolazione mondiale che si trova sotto quella che è considerata la soglia di povertà (200$ al mese) e ha evidenziato il fatto che solo la Cina sarà in grado di realizzare tale obbiettivo. La Cina ha una crescita “duale”, nel senso che la parte costiera è più ricca, mentre quella interna è molto povera. Uno degli obbiettivi più importanti posti dal XII Piano Quinquiennale è la questione dell’income distribution, che cerca di ridurre questo gap. La Repubblica Popolare Cinese deve riuscire a diventare membro del “20-50 club” e cioè di quei paesi che hanno un reddito pro capite superiore ai 20.000 dollari e la cui popolazione supera i 50 milioni di abitanti. Al momento sono sette i paesi che ne fanno parte: Stati Uniti, Giappone, Francia, GB, Germania, Italia e Corea del Sud. Dopo un excursus storico dell’evoluzione dell’economia cinese – segnalando come spartiacque la famosa “svolta di Deng Xiaoping” del 1978 che ha permesso l’apertura della Cina al commercio internazionale – si mostra l’aumento vertiginoso del PIL della Cina dal 1949 al 2009 e si tocca il “problema” del costo della manodopera, vertiginosamente incrementato in Cina, che sta spingendo molte imprese straniere a delocalizzare la propria produzione in altri paesi asiatici. Questioni importanti sono la promozione della ricerca: la Cina punta sull’“innovazione”, mentre gli Stati Uniti e l’Europa sulla “creazione”. Una sfida fondamentale che il governo di Pechino dovrà affrontare, ha ricordato Weiping, è l’impiego del gran numero di neolaureati in cerca di un posto di lavoro quanto più possibile remunerativo. In seguito, ha toccato il problema degli Stati Uniti e dell’Europa riguardante il debito pubblico, rammentando che la Cina ha in mano gran parte dei titoli di stato americani. Tuttavia, le richieste che vengono rivolte alla Cina – finanziare i debiti pubblici europei e di favorire maggiori investimenti in Europa – devono essere accompagnate da maggiore flessibilità e garanzie da parte degli stati europei. La Cina non vuole fare investimenti dal fallimento assicurato. Ci deve essere una cooperazione win-win, cioè tutte le parti ci devono guadagnare. Alla fine della lezione, lo studente Efstathios F. Karapanos, del corso di laurea magistrale in Relazioni e Istituzioni dell’Asia e dell’Africa, afferma che “è un onore poterci confrontare con lui ed è stato molto interessante poter verificare l’approccio che uno studioso cinese così prestigioso ha nei confronti dell’economia del proprio paese. Noi, attraverso le lenti di diverse discipline, studiamo la storia, la cultura, la politica, l’economia e la società dei paesi asiatici e africani – in particolare, io mi occupo della Cina – e analizziamo la loro evoluzione in relazione anche ai processi globali, quindi gli interventi e i lavori del professore Weiping suggeriscono quelli che sono i reali dibattiti in corso all’interno della Cina contemporanea”.

Annacarla Tredici - Direttore: Alberto Manco

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