L'integrazione? In Italia molto passa per le donne

 

L'integrazione? In Italia molto passa per le donne

La presentazione di Latte e miele sotto la tua lingua offre lo spunto per una riflessione sulla letteratura migrante italofona

 Teranga, vico Belvedere a Pignatelli 11, 20 maggio - La letteratura migrante italofona è ormai una realtà, e a dar voce a questi nuovi autori - che si scoprono cittadini italiani prima per il possesso della lingua che per il riconoscimento politico - ci pensa la casa editrice Compagnia delle Lettere. Doppia- o 'mista' - l'anima di Compagnia delle Lettere: per metà napoletana e per metà romana. "L'idea di occuparsi di letteratura migrante nasce infatti a Napoli - spiega l'editor Silvia De Marchi - e napoletani sono 2 dei 4 soci, in particolare napoletana è la professoressa Anna Maria Valentino, docente di Economia Ambientale all'Orientale, la nostra sede è invece a Roma. Il nostro simbolo è la mangrovia, una pianta che non affonda le radici nella sua terra, ma le protende a penzoloni nell'acqua. Proprio come i migranti: non è vero che non hanno radici, essi hanno radici mobili".

La letteratura scritta da stranieri in italiano è una novità recente per il nostro paese: la Francia, ad esempio, ha una lunga tradizione in questo settore. "Il motivo è molto semplice. - spiega la De Marchi - I migranti francesi sono perlopiù francofoni di nascita, mentre l'italiano rappresenta una lingua nuova per gli immigrati italiani". "Scegliere di esprimersi in italiano anziché in francese o in inglese - aggiunge Marina Sorina, scrittice ucraina - significa restringere anche il proprio pubblico di lettori: è una scelta significativa, ma forse anche naturale: per quanto io possa conoscere meglio l'inglese o il russo, fintantoché mi trovo in Italia è in italiano che penso, che sento, dunque in italiano scrivo".

Latte e Miele sotto la tua lingua, un titolo rubato al Cantico dei Cantici, è una raccolta di racconti che ha per tema le relazioni tra coppie miste "Miste sono in realtà tutte le coppie, non solo quelle in cui uno dei partner non è italiano, ma per stasera usiamo pure quest'etichetta" precisa la De Marchi, introducendo il reading di alcuni brani del libro. Ma è a Judicael Ouango, scrittore burkinabé e gestore, insieme alla compagna italiana, del locale che ha ospitato l'evento - che si deve una lucida riflessione sul ruolo giocato dalle coppie miste nel processo di integrazione degli stranieri in Italia: "La migrazione dall'Africa è un fenomeno che riguarda soprattutto gli uomini e da Africano devo testimoniare il mio grazie alle donne italiane, alle donne bianche. Quando arriviamo in questo nuovo paese ci sentiamo persi, balbettiamo la nuova lingua, costituiamo il gradino più basso della scala sociale. L'incontro con una donna costituisce la nostra salvezza, un affetto profondo, un cuore dove mettere radici. E siete voi - continua Judicael in un evidente discorso-omaggio alla sua donna e contro ogni pregiudizio sul maschilismo africano - siete voi, donne italiane, le vere artefici del nostro processo d'integrazione in questo paese. Voi che con pazienza e amore, superando ogni naturale diffidenza, ci introducete nella vostra famiglia, restituendoci una famiglia".

Concetta Carotenuto

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