Napoli-Kagoshima: la scoperta della vicinanza
Napoli-Kagoshima: la scoperta della vicinanza
Studenti dei licei Umberto e Mercalli all'Orientale
La fortuna è qualcosa che non si può prevedere: arriva all’improvviso sconvolgendo la quotidianità di ogni piccolo mondo. Ciò che credevi irrealizzabile può tramutarsi in realtà, da un momento all’altro, senza che te ne renda conto. Ed è così che per venti ragazzi napoletani dei licei Mercalli e Umberto il sogno di un viaggio oltreoceano è diventata una opportunità concreta. Cinquanta anni fa nasceva un gemellaggio tra due città appartenenti ad universi completamente differenti; ora i cosiddetti “baciati dalla fortuna” si preparano a compiere un’avventura fantastica alla scoperta del fascino di Kagoshima, la sorella nipponica.
Nella mattinata del 22 settembre 2010 gli studenti, ancora in bilico tra sogno e realtà, si sono presentati all’Università “L’Orientale” di Napoli per un assaggio della cultura alla quale stanno per essere introdotti. La professoressa Melillo, sostenendo l’importanza della continuità tra il liceo e l’università, ha reso possibile un incontro con personalità di rilievo quali i professori Mazzei e Cutolo. I discorsi e le immagini evocate nella sala hanno proiettato i ragazzi in un mondo ricco di magia ed incanto. La luce negli occhi dei professori era un ulteriore elemento di carattere ammaliatore, che, insieme alla crescente emozione, lasciava i ragazzi immobili sulle loro poltrone, incapaci di compiere anche i più piccoli gesti per paura di perdere una singola parola, una breve frase, il senso minimo di un’incredibile avventura. Per descrivere in poche ore una cultura lontana è necessario presentarne i principi della diversità, una diversità che colpisce i cinque sensi, passeggiando tra quelle vie senza nome, una diversità che non può che essere compensata da una curiosità ardente. “Il rovescio dell’Europa”: queste le prime parole dei docenti, e queste le stesse che riassumono i pensieri dei giovani. La discussione si è concentrata sulle tradizioni dell’Estremo Oriente, sull’idea dello Yin e dello Yang, le due metà opposte e complementari dell’universo. La filosofia aristotelica della non contraddizione, che esclude i contrari, ha ceduto il posto alla relatività delle cose, grazie alla quale nulla esclude nulla: la femminilità e la mascolinità, il freddo e il caldo, la dolcezza e la durezza, la contrazione e l’espansione, non possono esistere singolarmente, si fondono creando armonia. Un’apertura, quella giapponese, che va al di là della comprensione di chi è distante da questi mondi, e che si basa su un assoluto rispetto per l’altro. Gli studenti hanno mosso i primi passi concreti tra le strade di questa nuova realtà grazie anche ad una presentazione visiva dei luoghi più emblematici. Un'esperienza che, stando alle testimonianze, ha alimentato l'interesse dei ragazziuna premessa per il futuro. Forse domani ne rivedremo qualcuno, chissà.
Giorgia de Stefano, Domenico Laudiero